Ancora oggi, quando qualcuno si azzarda a citare Sigmund Freud, non poche sono le persone, soprattutto quelle affette da una malattia difficilmente curabile chiamata bigottismo ( o, come avrebbe detto lo stesso Freud, dominati da un “Super-io castrante“) a manifestare il proprio sdegno nei confronti del noto neurologo. Quante volte vi è capitato di sentire la solita scontata e banale battuta del “pazzo fissato con il sesso“? Forse troppe volte e questo atteggiamento potrebbe essere interpretato in due modi: o le suddette persone non hanno compreso del tutto il suo pensiero oppure vogliono prendere le distanze dal messaggio rivoluzionario di quell’acuto osservatore del disagio della società.
Eppure tutti noi dovremmo considerarci debitori delle sue teorie che hanno profondamente influenzato ogni settore culturale. La sua rivolta contro le scuole di pensiero contemporanee di cui ne rigetta con forza il metodo introspettivo usato per studiare il mondo interiore degli esseri umani, rappresenta una svolta decisiva nel campo culturale e scientifico.
Uomo intuitivo e molto tenace, dopo lunghi studi in conflitto con gli studiosi del tempo, riesce a scoprire che la maggioranza dei nostri processi mentali sono inaccessibili persino a noi stessi perché celati da una forza imprigionata nella parte più recondita del nostro io in perenne conflitto con quello che pensiamo di conoscere di noi, o che semplicemente mostriamo agli altri. E il respingere quell’angolo della nostra mente, chiamato inconscio, rischia di tradursi in nevrosi o comportamenti fasulli che conducono all’infelicità.
Secondo Freud la nostra vita psichica è costituita da una parte conscia ed una inconscia. Quest’ultima, apparentemente invisibile, può emergere solo attraverso un percorso di analisi volto a studiare tutti quei pensieri, desideri, fantasie, che trovano la loro massima espressione nei sogni notturni, ovvero in tutte quelle attività mentali di cui non abbiamo alcuna coscienza.
La rivoluzione attuata da Freud capovolge completamente quei limiti mostrati dalla religione e dall’Illuminismo che non prendono nemmeno in considerazione quella parte irrazionale della nostra psiche da cui ha origine il nostro modo di relazionarci con il mondo.
Una breve sintesi del suo pensiero servirà forse da spunto per poter approfondire le teorie di colui che può essere considerato uno dei più interessanti pensatori dell’età moderna. E se adesso i suoi pensieri possono essere ritenuti tristi o negativi in una società dominata dal cosiddetto pensiero positivo, nuovo business del momento che sforna migliaia di libri l’anno finalizzati a dar consigli per raggiungere la “felicità”, preferisco volgere il mio sguardo indietro dedicando qualche riga a colui che non racchiuse in dieci passi il percorso per raggiungere quello stato di grazia che per Freud è solamente un’utopia. La sua è una visione pessimista, senza ombra di dubbio, sebbene la ricerca intrapresa dallo studioso miri a rasserenare quei soggetti che non riescono a vivere in armonia con il mondo. Lo scopo della vita di Freud s’indirizza all’analisi e all’interpretazione dell’inconscio, fino a quel momento considerato una sorta di zona d’ombra a noi totalmente incomprensibile. La grandezza di Freud risiede proprio nel dare all’assegnare all’inconscio il luogo d’origine dei nostri istinti e desideri, il punto di partenza da cui iniziare, in termini completamente nuovi, l’indagine sull’uomo.
Uno dei grandi meriti di Freud è stato quello di scoprire quel luogo in cui si trova tutta l’attività psichica che censuriamo o rimuoviamo. Un profondo abisso che, secondo lo studioso, dev’essere riportato alla luce per poter godere di una buona salute psicologica. Perché nascondiamo anche a noi stessi quelle emozioni che possono aiutarci a conoscere meglio il nostro mondo interiore, il nostro vissuto e certi pensieri cosiddetti inconfessabili? La risposta è molto semplice. La società impone delle regole rigide da osservare e cerca in tutti i modi di lanciare il messaggio antropocentrico di un essere creato da un Dio a sua immagine e somiglianza e che ha ben poco in comune con il mondo animale. Bastava pronunciare il suo nome per scatenare l’indignazione negli ambienti borghesi e nobiliari che attribuivano determinate pulsioni sessuali solamente ai ceti sociali più bassi.
Ma qual è stata la scoperta di Freud che tanti nemici gli crea nel corso della sua esistenza? Nella seconda immagine è racchiusa una parte della sua teoria. Il conscio, punta dell’iceberg, rappresenta tutti quei comportamenti visibili in ogni essere umano. L’inconscio è la nostra parte irrazionale che cozza con tutti i pensieri e le azioni condivise dalla società e il Super-io, formato dai valori che la famiglia e la società in cui viviamo ci trasmettono sin da bambini, è una sorta di autocensura che instaura il senso di colpa nei confronti di tutto ciò che contrasta con la morale dominante.
L’io, dunque, la nostra coscienza, ha tre padroni: inconscio, Super-io e la realtà del mondo.
Se c’è equilibrio, ovvero se si accetta di scendere a compromessi con la realtà, la personalità è “normale”. Se invece prevalgono l’inconscio o il Super-io si manifestano comportamenti anti-sociali o nevrotici. Di conseguenza, per essere accettati dalla società, bisogna reprimere il proprio istinto che per Freud non si discosta da quello degli animali. L’unica differenza tra noi e loro è costituita da quel Super-io che controlla e reprime o rimuove le nostre più istintive emozioni. Ecco la “scandalosa” teoria freudiana.
Dopo la rivoluzione copernicana e la teoria dell’evoluzione di Darwin, Freud riesce ad abbattere fatalmente tutti quei dogmi sorti dalla presunzione umana di sentirsi superiore a tutti gli altri animali e in grado di poter dominare gli istinti attraverso la ragione.
Freud, uno dei tre cosiddetti “maestri del sospetto” insieme a Marx e Nietzsche, riesce a scuotere e suscitare indignazione in molti suoi contemporanei e ancora oggi in certi benpensanti convinti di essere esenti da istinti animaleschi.
Nato a Freiberg, Moravia, oggi Pribor, il 6 maggio del 1856, da una famiglia ebraica non praticante, si trasferisce nel 1860 in una Vienna antisemita che tuttavia gli lascia piena libertà di pensiero.
Legge molto a causa della sua insaziabile curiosità intellettuale e non si limita solamente a testi scientifici, un’altra della sue passioni sarà la letteratura che annovererà tra gli autori che approfondisce maggiormente Shakespeare, Goethe e Dostoevkij. A quest’ultimo dedicherà un saggio “Dostoevskij e il parricidio” (1927) in cui analizzerà la controversa personalità dello scrittore che, attraverso le sue opere, riesce a dar sfogo al suo tormento interiore.
Frequenta con profitto gli studi, diplomandosi a soli diciassette anni, ma si laurea in medicina in netto ritardo a causa della sua avversione nei confronti dei suoi docenti, ai suoi occhi impreparati. Il suo senso critico tende ad accrescersi con gli anni e, dopo aver studiato psichiatria a Parigi con Jean Martin Charcot, noto neurologo francese che usa l’ipnosi per curare i suoi pazienti, apre uno studio privato a Vienna, occupandosi soprattutto di malati di nevrosi.
Si sposa nel 1886 con Martha Bernays da cui ha sei figli.
Sperimentata l’ipnosi a Vienna con risultati deludenti, risulta decisivo per la sua carriera l’incontro con Josef Breuer, un famoso fisiologo che cura una paziente affetta da idrofobia proprio usando quel metodo che tradisce Freud. La vicinanza a Breuer gli lascia intuire che nel ricordo soffocato si manifesta lo stato patologico della paziente, mentre con l’uso dell’ipnosi, lasciando emergere quel ricordo, il sintomo fobico scompare.
Assistendo a tali esperimenti ipnotici, comincia ad avere le prime intuizioni sul metodo catartico che riesce a far sprigionare liberamente nella paziente ricordi della sua vita apparentemente sepolti e decisivi per comprendere le cause del suo malessere. E la soluzione per curare certe malattie mentali Freud riesce ad intravederla in quel riportare alla luce tutte le energie occupate in meccanismi di difesa finalizzati a mantenere gli equilibri del conscio.
Ma come poter leggere la censura che noi attuiamo per difenderci da ricordi dolorosi o pensieri considerati sconvenienti? Freud comincia a studiare quel momento in cui ci abbandoniamo alle braccia di Morfeo liberando in parte, e usando delle figure simboliche, quel mondo sconosciuto dell’inconscio. E proprio con l’interpretazione di un sogno da lui fatto e che sarà inserito nel suo libro “L’interpretazione dei sogni“, pubblicato nel 1900, si può considerare quella la data in cui nasce la psicoanalisi.
Nel 1910, insieme ai suoi seguaci istituisce l’Associazione Psicoanalitica Internazionale. Alla fine della prima guerra mondiale affronta i grandi temi della cultura, della società, della religione e pur essendo ateo, approfondisce l’ebraismo. L’avvento del nazismo lo costringe a rifugiarsi a Londra, nel 1938, e le sue opere vengono bruciate dai nazisti e messe al bando.
Già malato di carcinoma alla bocca, dopo numerosi interventi, viene dimesso perchè il tumore è considerato inoperabile. Il 21 settembre 1939, esausto per le atroci sofferenze patite a causa della malattia, chiede al proprio medico di fiducia e alla figlia Anna, che seguirà poi la stessa carriera del padre, di porre fine a quella lunga agonia. Il medico aumenterà la dose di morfina e Sigmund Freud si spegne due giorni dopo la somministrazione massiccia di oppiacei che da un sonno profondo lo condurranno alla morte.
Dileggiato dagli studiosi contemporanei europei per l’importanza data nella sua ricerca alla sessualità come causa delle nevrosi, trova invece negli Stati Uniti un atteggiamento di apertura alle sue teorie, pubblicate nei “Tre saggi sulla teoria sessuale” nel 1905. In questo libro conduce uno studio metodico sulle tappe dello sviluppo sessuale sin dalla prima infanzia e viene evidenziato quel “Complesso di Edipo” che condiziona la relazione tra il bambino e i genitori; nel maschio si evince nell’amore sessuale verso la madre e la conseguente rivalità con il padre. Anche questa teoria suscita scandalo e l’intoccabile bambino, simbolo della purezza nell’immaginario collettivo, diventa un essere vivente con pulsazioni sessuali e “perversioni” che la società stenta ad accettare.
Tra le sue opere, oltre a quelle già citate, bisogna ricordare “Psicopatologia della vita quotidiana“, “L’avvenire di un’illusione“ e “Il disagio della civiltà“. Tutte da rileggere, o da leggere per la prima volta perché hanno posto le basi del Surrealismo e influenzato profondamente i quattro più grandi esponenti della produzione letteraria europea del Novecento: James Joyce, Italo Svevo, Luigi Pirandello e Marcel Proust. Ma soprattutto hanno evidenziato quanto l’influenza della società e della sua cosiddetta “civilizzazione”, che si manifesta in quel Super -Io che annienta la nostra parte istintiva e primordiale condizionata dalle pulsioni sessuali, è la causa principale di quei sensi di colpa che danno origine alle nevrosi. Ancora oggi si discute delle teorie di Freud soprattutto dal punto di vista del successo terapeutico. Il dubbio permane: riuscire a liberare l’inconscio può aiutare a sopraffare malattie mentali spesso curate con farmaci che talvolta si limitano solamente ad intontire il paziente?
Lo studioso distrugge secoli di convenzioni morali e codici sociali che rassicurano l’identità del costume ottocentesco e ancora oggi la sua scoperta, volta a ricondurre la cosiddetta “normalità” della coscienza a fattori inconsci principalmente sessuali, costituisce in certi ambienti motivo di scandalo.
Comunque la pensiate, in occasione dell’anniversario della sua nascita, vorrei ricordare la grandezza di quest’uomo con una raccolta delle sue citazioni più significative ed alcuni video che riassumono la sua vita e il suo pensiero. Buona lettura, buona visione e…cerchiamo sempre di cogliere tutti i segnali che il nostro inconscio ci manda quotidianamente: sogni, lapsus e atti involontari ripetuti non denotano certo un buono stato di salute psicologica.
Ascoltare certi messaggi significa leggere quella parte di noi che non conosciamo e che forse non conosceremo mai del tutto.
L’umorismo è il più potente meccanismo di difesa. Permette un risparmio di energia psichica e con una battuta blocchiamo l’irrompere di emozioni spiacevoli
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La civiltà è una cosa imposta a una maggioranza recalcitrante da una minoranza che ha saputo appropriarsi degli strumenti del potere e della coercizione.
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I cani amano gli amici e mordono i nemici, a differenza degli esseri umani, che sono incapaci di amore puro e confondono l’amore con l’odio nelle loro relazioni.
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La nevrosi è oggi dunque quel che era in altri tempi il convento, in cui solevano trovare rifugio tutti i delusi della vita e tutti coloro che si sentivano troppo deboli per affrontarla.
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I nostri pensieri nei sogni sono dominati dallo stesso materiale che ci tiene impegnati durante il giorno, e ci preoccupiamo di sognare solo quelle cose che ci hanno dato ragione di riflettere durante il giorno.
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Solo i credenti, che pretendono che la scienza diventi il surrogato del catechismo a cui hanno rinunciato, possono biasimare il ricercatore che perfeziona o addirittura modifica le sue concezioni.
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Oh la vita potrebbe essere molto interessante, solo che si sapesse e si capisse qualcosa di più.
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Chiunque sia in grado di penetrare le cause determinanti delle malattie nervose si convincerà presto che il loro aumento nella nostra società deriva dall’intensificazione delle restrizioni sessuali.
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Il futuro che ci mostra il sogno non è quello che accadrà, ma quello che vorremmo accadesse. La mente popolare si comporta qui come fa generalmente: crede in ciò che desidera.
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Proprio l’imperiosità del comando “non uccidere” ci assicura che discendiamo da una serie lunghissima di generazioni di assassini i quali avevano nel sangue, come forse ancora abbiamo noi stessi, il piacere di uccidere.
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Non c’è alcun bisogno di tirare in ballo altre forze che non siano psichiche per spiegare le guarigioni miracolose.
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Esaminando attentamente i casi di impossibilità a ritrovare oggetti smarriti, si è costretti ad ammettere che non può esservi altra causa che un’intenzione inconscia.
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Il corso preso dalla vita sessuale di un bambino ha poca importanza per la vita futura dove il livello sociale o culturale è relativamente basso, ma ne ha molta dove questo livello è relativamente alto.
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Non siamo mai così indifesi verso la sofferenza, come nel momento in cui amiamo.
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Il fatto di dipendere dall’oggetto amato fa calare l’autostima: chi ama è umile. Chi ama ha, per così dire, rinunciato a una parte del suo narcisismo, e tale parte può essere rimpiazzata solo dal venire ricambiato in amore.
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Numerosi fenomeni della vita quotidiana di persone sane, come dimenticanze, lapsus, movimenti goffi ed una particolare classe di errori, sono determinati da un meccanismo psichico analogo a quello dei sogni e degli altri anelli della serie.
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Solo in una minoranza di persone colte le due correnti dell’affetto e della sensualità si sono perfettamente fuse.
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La folla è un gregge docile incapace di vivere senza un padrone. È talmente desiderosa di obbedire che si sottomette istintivamente a colui che le si pone a capo.
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Così come nessuno può essere costretto a credere, nessuno può essere costretto a non credere.
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Proprio l’imperiosità del comando “non uccidere” ci assicura che discendiamo da una serie lunghissima di generazioni di assassini i quali avevano nel sangue, come forse ancora abbiamo noi stessi, il piacere di uccidere.
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La libertà non è un beneficio della cultura: era più grande prima di qualsiasi cultura, e ha subito restrizioni con l’evolversi della civiltà.
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Le folle non hanno mai provato il desiderio della verità. Chiedono solo illusioni, delle quali non possono fare a meno. Danno sempre la preferenza al surreale rispetto al reale; l’irreale agisce su di esse con la stessa forza che il reale. Hanno un’evidente tendenza a non distinguere l’uno dall’altro.
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Il pazzo è un sognatore sveglio.
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Le strutture oniriche sono quasi sollevate dal terreno della nostra vita psichica e vagano nello spazio psichico come nuvole in cielo, disperse dal primo soffio di vento.
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Una causa molto potente dei perturbamenti consiste nel desiderio di evitare un ricordo che potrebbe provocare sentimenti spiacevoli o dolorosi.
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Si può dire che non ci sia nessun individuo sano che non aggiunga al normale scopo sessuale qualche elemento che si possa chiamare perverso; e la universalità di questo fatto basta per sé sola a farci comprendere quanto sia inappropriato l’uso della parola perversione come termine riprovativo.
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Il prezzo del progresso della civiltà si paga con la riduzione della felicità, dovuta all’intensificarsi del senso di colpa.
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La vita sessuale dell’uomo civile è in effetti seriamente danneggiata, talora dà l’impressione di una funzione in via d’involuzione, simile in ciò ai denti e ai capelli, organi apparentemente anch’essi in via d’involuzione.
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Nulla che abbiamo posseduto mentalmente una volta può essere interamente perduto.
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Accanto alla semplice dimenticanza di un nome proprio, vi sono casi in cui questa è determinata da rimozione.
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Esistono due modi per essere felici in questa vita, uno è di diventare un idiota e l’altro è di esserlo.
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Se qualcuno giunge al punto di accettare acriticamente tutte le assurdità che le dottrine religiose gli trasmettono, e perfino di ignorarne le contraddizioni vicendevoli, la sua debolezza intellettuale non deve stupirci oltremodo.
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Un genio. E trovare uno psicanalista come lui penso sia molto difficile. Ma basta leggere i suoi scritti per aiutare se stessi a liberarsi dai condizionamenti imposti dalla famiglia, dall’educazione religiosa ricevuta e dalla società.Non è facile. Bisogna molto lavorare su se stessi e capire soprattutto quali condizionamenti ci fanno stare male.Altri sono necessari per convivere pacificamente con il mondo.Freud ci ha fatto capire che viviamo in una gabbia.Se riusciamo già a comprendere questo,possiamo cominciare a percorrere un cammino di liberazione e principalmente capire se vogliamo veramente farlo. Molti amano le loro prigioni perchè hanno paura di non essere accettati dalla società.Vorrei far capire a queste persone che abbiamo una sola vita e dobbiamo utilizzarla al meglio.Liberiamoci da tutti quei condizionamenti che ci rendono fasulli anche ai nostri occhi.Non è necessario andare da uno psicanalista per farlo.Anche perchè sono pochi a possedere la sensibilità adatta per svolgere questo lavoro.Lavoriamo su noi stessi e cerchiamo di evitare persone o condizionamenti che uccidono la nostra personalità.
Ciao. Giovanni
Ciao, Giovanni. Molto interessante la tua riflessione, ma riguardo la tua conclusione non credo che Freud avrebbe approvato la tua certezza nel poter fare a meno di uno psicoanalista per quanto concerne quella parte oscura anche a noi stessi. Non bisogna confondere il cosiddetto preconscio, formato da tutti quei ricordi che possiamo lasciar emergere attraverso la nostra forza di volontà, e l’inconscio che, secondo Freud, può essere visibile alla coscienza unicamente tramite una terapia psicoanalitica. Il dibattito è ancora aperto e forse, come tu stesso pensi, è impresa ardua trovare un bravo psicoanalista e sostenere le spese del lungo percorso da lui previsto, sebbene evitare i condizionamenti imposti dalla società, nei limiti del possibile, costituirebbe un grande passo avanti.
[…] suoi autori preferiti bisogna annoverare Dostoevskij, Schopenhauer, Rimbaud, Nietzsche, Mallarmé, Freud, Proust, Joyce, Hegel, Engels e […]
[…] di Edipo“, quel rifiuto verso il genitore dello stesso sesso, identificato da Sigmund Freud, e che investe i bambini all’età di tre anni, non è dunque una prerogativa tipicamente […]
[…] ed episodi vissuti o semplicemente frutto di fantasia, simboli di una liberazione dell’inconscio che si svincola dalle regole della narrazione tradizionale […]
[…] che ne derivano, non hanno reso giustizia ad una delle figure storiche, che insieme a Sigmund Freud e Karl Marx, viene annoverato tra i tre grandi “maestri del sospetto“. Tre uomini […]
[…] e a Bergson, la lettura approfondita delle sue opere influenza anche la formazione culturale di Freud, cui dedicherà un saggio per analizzare la personalità autodistruttiva e nevrotica dello […]
[…] e agli “anni di piombo”. Due saranno i maestri che ispireranno la sua opera: Marx e Freud. Il pensiero marxista gli servirà per esaminare le dinamiche sociali vincolate al possesso, mentre […]
[…] in questione ignora quell’umorismo ebraico che utilizza per le sue parodie o se non conosce Freud. Ancora oggi, quando rivedo qualcuno dei suoi film, mi accorgo di scoprire sempre qualcosa di nuovo […]
[…] inconscia di ogni individuo di cui non si ha alcuna consapevolezza. Influenzato dagli studi di Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi che rivoluziona l’arte e la cultura, anche nel noto pittore […]
[…] e Aragon, Paul Éluard è uno dei fondatori del Surrealismo che trae ispirazione dagli studi di Freud e di Marx. Il teorico di tale movimento, Andrè Breton, sostiene che il surrealismo, […]
[…] giunge alla maturazione di uno stile prettamente figurativo. Nipote del pioniere della psicoanalisi Sigmund, nasce a Berlino l’otto dicembre 1922. Figlio di ebrei non praticanti, il padre è architetto […]
[…] Lo si è voluto paragonare a King Lear. Ma veramente, non a Shakespeare fa pensare Emily, ma a Freud; un Freud che alla propria spregiudicatezza e al proprio tragico disinganno […]
[…] pensiero influenzerà gli intellettuali moderni, in particolar modo Wagner, Nietzsche, Tolstoj e Freud, e ancora oggi il suo pessimismo cosmico offre spunti di riflessione nel mondo intellettuale per […]
[…] interesse per la parte inconscia di ogni individuo. Suggestionato dalle rivoluzionarie teorie di Sigmund Freud, il pittore catalano focalizza l’attenzione in ciò che ritiene lo strumento più prezioso per […]
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[…] There you will find 36983 more Infos: lacapannadelsilenzio.it/sigmund-freud-il-maestro-del-sospetto-che-scopri-linconscio/ […]
[…] quella “cercatrice inquieta”, così come ama definirsi l’ammiratrice di Sigmund Freud con cui riesce a stabilire un incontro nel 1939 e vi si confronta riguardo le terribili […]
[…] pochi siano stati i critici che hanno riscontrato l’influenza delle teorie psicanalitiche di Sigmund Freud nella produzione di Hitchcock, quest’ultimo mostra scetticismo e sembra quasi nutrire un […]
[…] e adolescenza devastanti i cui segni visibili non andavano oltre una leggera balbuzie. La psicoanalisi e il successo, in molti casi, non riescono a rimarginare certe ferite particolarmente profonde. […]
[…] cui obiettivo primario è quello di dare spazio all’irrazionale, al mondo dell’inconscio e […]
[…] già lanciato da Schnitzler e Hofmannsthal, dalla misoginia di Weininger o dal motore erotico di Freud. Ecco allora corpi scomposti o riassorbiti in un decorativismo fortemente allusivo, ma […]
[…] una visione più realistica della vita. Sorge la sua passione per la filosofia, scopre Freud, le opere di Shakespeare ed anche un libro che leggerà di nascosto e che […]
[…] D’Avenia(Ph Web) Il sentimento per i cani è quello stesso che nutriamo per i bambini.Sigmund Freud(ph Web) Le anime si incontrano per caso, per curiosità, per determinazione.In tutti i casi, […]
[…] Crispolti(ph Web) Inevitabilmente tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile.Sigmund Freud(Photo Jude Law dal Web) Sapesseroche disarmato è il cuoredove più la corazza è […]
[…] di un’immagine cercando di esprimere nell’arte il mondo sotterraneo dell’inconscio e l’alfabeto dei segni dell’esistenza, pur nella disarmante consapevolezza dei […]
Ogni tanto mi ricordo di me…
è quando la tranquillità vacilla
e la mia sicurezza scompare.
È quando il pavimento diventa una corda sottile
e le mani scorrono per afferrare il niente…
…giù è un passo avanti, ma nel buio
e da lì non so risalire
se non elemosinando un abbraccio.
Ora la luna si spegne
e inciucia le case…
Sono forse un bambino ferito che aspetta?
E fuori c’è ancora la luna che aspetta
che origlia il brusio,
imperfetta, come una ladra fra urla di pietra
macerie di una dignità lapidata
che non viene mai salvata.
Molto bella, complimenti.
[…] È il solo modo per perpetuare quell’amore a cui non vogliamo rinunziare”.– Sigmund Freud(📸 “Angelo del dolore“, monumento funebre di William Wetmore Story presso il […]
[…] Inoltre, l’uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre […]
[…] — Sigmund Freud […]
[…] m’identifico molto con quel “figlio unico”, sebbene abbia letto e approfondito Sigmund Freud 🙂 Niente di strano, penso che non siamo in pochi ad identificarci con quel “figlio […]