Frasi e immagini (Giugno 2022)

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«Tu non devi intervenire sull’Altro,
ma su di te, a meno che l’Altro
richieda il tuo aiuto o la tua opinione.
Comprendi tu quello che l’Altro fa?
Mai… D’altronde come potresti?
E un altro comprende ciò che fai tu?
Da dove viene il diritto di avere
opinioni sugli altri o di agire su di loro?»
– Carl Gustav Jung
(Foto da Pinterest)

 

Le persone dolci non sono ingenue né stupide, né tanto meno indifese. Anzi, sono così forti da potersi permettere di non indossare nessuna maschera. Sono libere di essere vulnerabili, di provare emozioni, di correre il rischio di essere felici.
Marilyn Monroe
(Ph Web)

 

Non sono giovane, e non sarò mai vecchia.
Appartengo ad una tribù di donne
che possiedono il riso delle bambine
e il ghigno insolente delle vecchie,
capelli lunghi e liberi, e occhi antichi
come la Terra, dove la bellezza
interiore non finisce.
Sorelle di uomini che hanno lo spirito
del lupo e dell’aquila, gioiosi folletti
che non hanno mai smesso di giocare.
Esseri che attraversano il tempo,
in costante movimento, ardenti di
curiosità.
Non ho e non avrò mai l’età che indicano
i documenti, perché non sono giovane
e non sarò mai vecchia.
Io Sono Eterna.
– Maram al-Masri
(?Pinterest)

 

Non c’è riposo
senza amore,
non c’è sonno
senza sogni
d’amore.
Allen Ginsberg
(Ph Web)

 

Non si può spiegare la delusione.
La delusione è qualcosa di profondo,
qualcosa che non ti porta rabbia,
né rancore,
né altro tipo di sentimento.
Delusi lo si è quando si dà tanto,
ma non viene capito,
né apprezzato.
Allora decidi di deporre le armi,
perché capisci che non hai più voglia di insistere
o spiegare,
perché tanto continuerebbero a non capirti.
Ti ritiri,
si chiude il sipario,
si spengono le luci,
finisce lo spettacolo.
– Libera Buonpane
(? Sebastian Łuczywo )

 

Quando non è più amore ma calesse, bisogna avere il coraggio della fine, piano piano, con dolcezza, senza fare male…ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio.
Occorrerebbe la stessa attenzione e lo stesso amore tanto per conquistare che per lasciare qualcuno.”
“Io ho vissuto la vita stando molto a guardare, non sapendo che fare, per timidezza, per i problemi fisici che ho avuto. Credo di avere acquistato un bagaglio maggiore, di avere rispetto, quasi un animo al femminile, dove pensavo che niente mi era dovuto, dove tutto andava creato, formato, senza arroganze, senza presunzioni, senza quei famosi fumogeni che nascondono la verità.
Massimo Troisi
(Foto dal Web)

 

Quando spunta la luna
tacciono le campane
e i sentieri sembrano
impenetrabili.
Quando spunta la luna
il mare copre la terra
e il cuore diventa
isola nell’infinito.
Federico Garcìa Lorca
(Foto dal Web)

 

Bisogna essere sempre ebbri. Tutto sta in questo: è l’unico problema. Per non sentire l’orribile fardello del tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra bisogna che vi ubriacate senza tregua.
Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro. Ma ubriacatevi.
E se qualche volta sui gradini d’un palazzo, sull’erba verde d’un fossato, nella mesta solitudine della vostra camera, vi risvegliate con l’ubriachezza già diminuita o scomparsa, domandate al vento, all’onda, alla stella, all’uccello, all’orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, domandate che ora è; e il vento, l’onda, la stella, l’uccello, l’orologio vi risponderanno: è l’ora di ubriacarsi!
Per non essere gli schiavi martirizzati del tempo, ubriacatevi; ubriacatevi senza smettere! Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro.
Charles Baudelaire
(? Andreea Diaconu)

 

Voglio che questo si dica di me: Non ha fatto parte di alcuna scuola, di alcuna chiesa, di alcuna istituzione, di alcuna accademia e men che meno di alcun sistema: l’unica cosa a cui è appartenuto è stata la libertà.
Gustave Courbet (Immagine dal Web)

 

Egli non fu mai lieto in nessuna mattinata della sua vita, non ha mai fatto nulla di bene prima di mezzogiorno. Solo durante il pomeriggio si scaldava lentamente e diventava vivo, soltanto verso sera, nelle giornate buone, diventava fecondo, attivo, persino ardente e lieto. Per questo aveva bisogno di solitudine e indipendenza. Nessuno ha mai avuto bisogno più profondo di essere indipendente. Da giovane quando era ancora povero e faceva fatica a guadagnarsi il pane preferiva soffrire la fame e andare in giro stracciato pur di salvare un brano della sua indipendenza. Non si è mai venduto per denaro, non si è mai dato alle donne o ai potenti, e mille volte ha buttato via e rifiutato quello che secondo tutti sarebbe stato il suo bene. Capitò a lui ciò che capita a tutti, quel che cercava con ostinazione egli lo raggiunse ma più di quanto sia bene per l’uomo. Ciò che dal principio fu il suo sogno di felicità divenne in seguito il suo amaro destino. L’uomo avido di potere incontra la sua rovina nel potere, l’uomo bramoso di denaro nel denaro, e così il lupo si rovinò con l’indipendenza la meta egli la raggiunse e divenne sempre più indipendente, ma raggiunta la libertà s’accorse a un tratto che la sua libertà era morte, che era solo, che il mondo lo lasciava in pace, che gli uomini non lo riguardavano più né lui riguardava se stesso…
Hermann Hesse da “Il lupo della steppa.”
(Ph Web)

 

Compiti per le vacanze
Leggere il testo “Il peso della farfalla” di Erri De Luca.
Vedere almeno un’alba al mare.
Fare almeno una camminata in montagna.
Arrampicarsi su di un albero.
Guardare un bel film, possibilmente in un cinema all’aperto.
Nuotare.
Ballare.
Correre.
Visitare un posto nuovo, mai visto prima, perdersi e ritrovarsi.
Sdraiarsi su di un prato e aspettare di vedere una stella cadente.
Esprimere un desiderio.
Mangiare un piatto nuovo, mai assaggiato prima.
Leggere almeno un articolo di quotidiano al giorno.
Ascoltare buona musica.
Prendere la metropolitana.
Imparare a fare una cosa mai fatta prima.
Respirare a pieni polmoni in mezzo ad un bosco.
Cantare.
Urlare.
Abbracciare un amico.
Cogliere un fiore.
Raccogliere conchiglie.
Scrivere.
Sottolineare.
Stendersi sull’erba e guardare il cielo per almeno 5 minuti.
Assaggiare le ciliegie.
Aiutare.
Disegnare.
Vedere una mostra.
Risolvere un indovinello.
Andare ad un concerto.
Andare in bicicletta.
Sognare.
– Professore Fabrizio Loffredo
(? Da Pinterest)

 

Tutte le lettere d’amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
ridicole.
Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
come le altre,
ridicole.
Le lettere d’amore, se c’è l’amore,
devono essere
ridicole.
Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d’amore
sono
ridicoli.
Fernando Pessoa
(Immagine dal Web)

 

Quando capiremo che molte persone sono bambini feriti emozionalmente dentro corpi di adulti, abbandoneremo la rabbia che ci provocano per abbracciare la comprensione e la compassione.
– Paolo Mai
(? Da Pinterest)

 

Nei miei film io mi limito a riflettere le inquietudini di tutti noi, il pessimismo dilagante.
Alberto Sordi
(Foto dal Web)

 

[Una perfetta sintesi del mondo di oggi. Era questa la società che avevamo sognato per i nostri figli e per i nostri nipoti?]
Io non creo niente: io posseggo. E noi facciamo le regole: le notizie, le guerre, la pace, le carestie, le sommosse, il prezzo di uno spillo. Tiriamo fuori conigli dal cilindro mentre gli altri, seduti, si domandano come accidenti abbiamo fatto. Non sarai tanto ingenuo da credere che noi viviamo in una democrazia: vero, Buddy? È il libero mercato, e tu ne fai parte.
(Michael Douglas nei panni di Gordon Gekko, protagonista del film «Wall Street»)

Nel mondo si distinguono due tipi di persone:
Quelle che hanno sofferto e fanno pagare al
mondo intero il prezzo del loro dolore, ferendo i
sentimenti altrui .
Quelle poi che proprio perché hanno sofferto,
nascondono le proprie cicatrici e si prendono
cura di quelle altrui, donando amore.
La sostanziale differenza, tra queste due
personalità, si definisce UMANITÁ.
Una dote di rara raffinatezza, che purtroppo, a
volte, viene erroneamente interpretata come
debolezza.
– Alessia Nicetto
(? Da Pinterest)

 

– Dove stiamo andando?
– Stiamo cercando un po’ di felicità.
– Ma sei scema? E dove si trova la felicità?
– Nei posti belli, nelle tovaglie di fiandra, nei vini buoni, nelle persone gentili.
(?Dal film “La pazza gioia” diretto da Paolo Virzì)

 

La vita non ha senso a priori.
Prima che voi la viviate, la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso, e il valore non è altro che il senso che sceglierete.
Jean-Paul Sartre
(Foto dal Web)

 

Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza d’essere ancora felice.
– Jules Renard
(Karen Hollingsworth Art)

 

Quando qualcuno chiede a cosa serve la filosofia, la risposta deve essere aggressiva, poiché la domanda è ironica e pungente. La filosofia non serve né allo Stato né alla Chiesa, che hanno altre preoccupazioni. Non serve a nessun potere stabilito. La filosofia serve a turbare. Una filosofia che non turba nessuno e non fa arrabbiare nessuno non è una filosofia. Essa serve a nuocere alla stupidità, fa della stupidità qualcosa di vergognoso. Non ha altro uso che questo: denunciare la bassezza del pensiero in tutte le sue forme.
– Gilles Deleuze
(? Da Pinterest)

 

Abbiamo detto, parlando dell’anima umana, che si tratta di una sostanza provvista della facoltà di pensiero. Gli animali posseggono certamente questa facoltà. Essi hanno, quindi, un’anima. L’anima degli animali è forse immortale? Sì, e ciò le deriva proprio dalla sua natura, che è spirituale.
– Pierre Massuet
(Foto da Pinterest)

 

La crisi climatica è la più grande crisi che l’umanità si sia trovata ad affrontare, e se non facciamo niente ora, siamo rovinati. Ho pensato che da grande vorrò ripensare al passato e dire: ho fatto quel che potevo all’epoca e ho l’obbligo morale di fare tutto il possibile.
[…] Se i politici non fanno niente per i cambiamenti climatici, è mia responsabilità morale fare qualcosa. E poi perché dovrei andare a scuola? I fatti non contano più. Se i politici non ascoltano gli scienziati, perché mai dovrei studiare?
– Greta Thunberg
(?Dal Web)

I giusti” di Jorge Luis Borges
Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere un’etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina, che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Queste persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
(? Da Pinterest)

 

“Il clima è impazzito, Lloyd”
“Purtroppo, sir, non mi pare che stia facendo nulla di inatteso o imprevedibile”
“E questo che significa?”
“Che forse non è il clima a dover rinsavire, sir”
“La nostra mancanza di lucidità davvero preoccupante…”
“Tanto quanto il futuro che ci attende, sir…”
“Diamoci da fare, Lloyd”
“Ogni giorno, sir. Ogni giorno”
Da “Vita con Lloyd” di Simone Tempia.
(?Web)

 

Dobbiamo leggere Dostoevskij quando ci sentiamo a terra, quando abbiamo sofferto sino ai limiti del tollerabile e tutta la vita ci duole come un’unica piaga bruciante e cocente, quando respiriamo la disperazione e siamo morti di mille morti sconsolate. Allora, nel momento in cui – soli e paralizzati in mezzo allo squallore – volgiamo lo sguardo alla vita e non la comprendiamo nella sua splendida, selvaggia crudeltà e non ne vogliamo più sapere, allora, ecco, siamo maturi per la musica di questo terribile e magnifico poeta.
Hermann Hesse
(? Da Pinterest)

 

Non sapevo ancora che, prima o poi, l’oceano del tempo ci restituisce i ricordi che vi seppelliamo.
– Carlos Ruiz Zafón
(? Privata)

 

|Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
la vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
move la greggia oltre pel campo, e vede
greggi, fontane ed erbe;
poi stanco si riposa in su la sera:
altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
al pastor la sua vita,
la vostra vita a voi? dimmi: ove tende
questo vagar mio breve,
il tuo corso immortale?|
Da “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”, Giacomo Leopardi
(“Man in tree” by Catrin Welz-Stein)

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