L’infanzia e l’adolescenza di Charles Dickens, uno dei romanzieri inglesi più significativi e conosciuti di tutti i tempi e compagno delle nostre letture giovanili, tormentate da umiliazioni e privazioni, lo segneranno per tutta la vita, ma nello stesso tempo gli daranno la possibilità di conoscere a fondo la sofferenza dei poveri e degli emarginati, protagonisti principali della maggioranza dei suoi romanzi.
Nato a Portsmouth il 7 febbraio 1812 da una famiglia di ceto medio, Charles Dickens manifesta sin da bambino una grande passione per la lettura. Il padre, impiegato presso l’Ufficio Stipendi della Marina Britannica, s’indebita per il desiderio di condurre una vita al di sopra delle proprie possibilità. A causa di questa velleitaria ambizione trascina la famiglia in una condizione di povertà che costringerà i suoi figli ad abbandonare gli studi. Durante il periodo in cui il padre viene imprigionato per l’impossibilità di pagare i debiti contratti, Charles, appena dodicenne, è costretto a lavorare in una fabbrica di lucido per scarpe. La famiglia si trasferisce a Camden Town, in quegli anni uno dei quartieri più degradati di Londra, e dopo il rilascio del padre, avvenuto nel 1824, la madre decide di far continuare a lavorare il figlio, che nutrirà per tale ragione un risentimento nei confronti della donna per tutta la vita.
L’istruzione sommaria ricevuta da Dickens lo porta a svolgere diversi lavori e, da commesso in uno studio legale, diventa poi cronista parlamentare, grazie alla sua conoscenza della stenografia. In quel periodo si innamora della figlia di un funzionario di banca. Le differenze sociali e il carattere incostante della ragazza portano ad una brusca interruzione della storia.
Si dedica alla scrittura e a soli ventisei anni viene pubblicato in dispense mensili sul Morning Chronicle il suo primo romanzo “Quaderni postumi del Circolo Pickwick“, che gli reca subito una considerevole notorietà. Appena un mese prima si era sposato con la figlia del direttore del giornale, Catherine Hogarth, con cui compie numerosi viaggi in Europa e negli Stati Uniti. Da quel momento in poi la sua attività letteraria diventerà incessante e gli procurerà in poco tempo una fama internazionale che ancora oggi lo annovera tra gli scrittori più letti.
Il matrimonio con Catherine, dalla quale aveva avuto dieci figli, si conclude in divorzio a causa dell’innamoramento dello scrittore per la giovane attrice Ellen Ternan.
Charles Dickens si spegne a causa di un’emorragia cerebrale il 9 giugno del 1870 ad Higham, nel Kent.
Tra i suoi romanzi più noti e che denotano il suo forte impegno sociale, bisogna ricordare “David Copperfield“, “Oliver Twist“, “Tempi Difficili” e “Canto di Natale“.
I ritratti indimenticabili, delineati in modo semplice e realistico, mostrano lo stile vigoroso e originale di questo grande scrittore dell’epoca vittoriana considerato, a ragion veduta, il padre del romanzo sociale a causa delle sue accurate descrizioni della misera esistenza condotta dalle classi più svantaggiate e per la sua accesa denuncia alla civiltà industriale, responsabile dell’aumento delle contraddizioni e dell’imbarbarimento di una società privata della sua creatività e libertà. L’infanzia negata, la nascita di quartieri degradati intorno alle città industrializzate, le taverne in cui i lavoratori si riuniscono per bere e dimenticare la loro triste esistenza, le prigioni, le buie e umide fabbriche e i sudici sobborghi costituiscono lo sfondo in cui si muovono i protagonisti dei suoi romanzi. I problemi sociali emersi dopo la rivoluzione industriale, di cui lo stesso Dickens ne aveva patito le conseguenze, vengono trattati in modo così efficace da contribuire notevolmente al miglioramento delle condizioni sociali attraverso la realizzazione di significative riforme per i lavoratori. La sua impronta decisiva nell’analizzare l’abbrutimento di una società priva di diritti, traboccante di vagabondi e bambini scalzi elemosinanti, hanno portato a coniare l’aggettivo dickensiano per descrivere un’angosciante situazione socio-economica ancora oggi presente nei paesi molto poveri. Anche se stilisticamente può risultare faticoso leggere oggi un romanzo del noto scrittore inglese, abituati come siamo allo stile più scorrevole delle opere moderne, superato l’impatto iniziale, non sarà difficile immergersi nei suoi originali scritti in cui prevale la terza persona, un frequente uso di commenti, ma soprattutto, anche nelle situazioni più tragiche, l’ironia nella descrizione di alcuni personaggi. Per chi desidera avvicinarsi alla conoscenza della narrativa europea, la lettura di Dickens è fondamentale.
Di seguito una selezione di alcuni pensieri e brani tratti dai suoi libri per ricordarne l’animo e l’opera grandiosa che ha lasciato a tutti noi.
Da non dimenticare che molti sono stati i film tratti dai suoi romanzi e lo strepitoso successo dell’Oliver Twist diretto da Roman Polanski nel 2005 mostra che ancora oggi i personaggi di Dickens sono fortemente rimasti impressi nella nostra mente e, purtroppo, estremamente attuali in quell’infanzia biecamente sfruttata e maltrattata che non conosce tempo.
Nessuno è inutile in questo mondo se è capace di alleggerire i pesi di un altro uomo.
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Quando bevi dell’acqua, non dimenticare la sorgente dalla quale scaturisce.
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Ci sono corde nel cuore umano […] che sarebbe meglio non fare vibrare.
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Pensate se voi ed io fossimo italiani e fossimo cresciuti dall’infanzia ad ora minacciati continuamente da confessionali, prigioni e sgherri infernali, potremmo voi ed io esser migliori di loro? Saremmo noi così buoni? Io, se ben mi conosco, no.
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Qualunque uomo può essere allegro e affabile quando è ben vestito. Non c’è un gran merito in questo.
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Il cielo sa che non dovremmo mai vergognarci delle nostre lacrime, perché sono pioggia sulla polvere accecante della terra che ricopre i nostri cuori induriti.
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La comunicazione elettrica non sarà mai un sostituto del viso di qualcuno che con la propria anima incoraggia un’altra persona ad essere coraggiosa e onesta.
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Ma l’ingiustizia porta l’ingiustizia, e il combattere con le tenebre e l’essere sconfitti da esse porta necessariamente l’inizio dei combattimenti.
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Tutto procede come al solito. Le onde sono roche a forza di ripetere il loro mistero; la sabbia si ammucchia sulla riva; gli uccelli marini si librano nell’aria e volteggiano; venti e nuvole continuano il loro volo che non lascia tracce; nel chiarore lunare i bracci bianchi rivolgono un cenno al paese invisibile e lontano.
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Ci vogliono venti anni a una donna per fare del proprio figlio un uomo, e venti minuti a un’altra donna per farne un idiota.
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Nel cielo la luna è alta e chiara. Guardo fuori, nella notte, le lacrime mi scorrono fitte giù per le guance, e il mio cuore ribelle è punito, punito terribilmente.
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Gli uomini che tengono in considerazione la natura e i loro simili e piangono perché tutto è scuro e cupo sono nel giusto; ma i colori foschi sono i riflessi dei loro occhi invidiosi e dei loro cuori. I veri colori sono delicati e hanno bisogno di una visione più pulita.
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Tutti gli imbroglioni della terra messi insieme sono nulla in confronto a coloro che ingannano se stessi.
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La notte era ormai buia come sarebbe rimasta fino al mattino, e quel po’ di luce che c’era sembrava provenire dal fiume piuttosto che dal cielo, quando i remi, immergendosi, colpivano qualche stella riflessa.
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Meglio, mille volte meglio non avere neppure un tetto sulla testa che una casa nella quale si ha il timore di tornare!
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Avevo visto l’umidità posarsi all’esterno della mia finestrella, come se qualche folletto avesse pianto lì tutta la notte e avesse usato la finestra come un fazzoletto.
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È sempre un fatto curioso osservare come, in molte assemblee, gli ascoltatori soccombano passivamente all’insipienza di qualche presuntuoso, sia esso nobile o comune cittadino, di qualche uomo che essi – o almeno i tre quarti di essi – non riuscirebbero in alcun modo a sollevare dal suo abisso di stupidità e a portare al loro livello intellettuale.
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Tutte le forze troppo a lungo imprigionate, quando esplodono, portano distruzione. Anche l’aria cosí vitale per la terra, l’acqua portatrice di ricchezza, il calore che conduce a maturazione, si trasformano, se ingabbiate, in forze devastanti. Cosí avveniva anche allora nel suo cuore: le sue migliori qualità, troppo a lungo accanite contro se stesse, si erano trasformate in un cumulo di ostinazione, pronto a sollevarsi contro un’amica.
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Rifletti sulle tue gioie attuali, delle quali ogni uomo è colmo – non sulle tue passate sventure, delle quali tutti gli uomini ne hanno alcune.
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Il vero amore è devozione cieca, è umiliarsi senza fare domande, è sottomettersi completamente, è avere fiducia e confidare a dispetto di te stesso e a dispetto del mondo intero, concedendo tutto il tuo cuore e tutta la tua anima al tuo tormentatore.
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Il cuscino di Oliver era stato sprimacciato da mani gentili quella sera, e amore e virtù vegliarono sul suo sonno.
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Principio basilare della filosofia di Gradgrind era che tutto avesse un prezzo e che il prezzo andasse pagato. Nessuno doveva mai dare niente a nessuno, né offrire aiuto ad alcuno, senza corrispettivo. La gratitudine andava abolita, e le virtú che da essa scaturivano non dovevano esistere. Ogni frammento dell’esistenza umana, dalla nascita alla morte, era da considerarsi alla stregua di un contratto che andava stipulato da due parti contrapposte. E se a quel modo non si finiva in Paradiso voleva dire che il Paradiso non era un luogo dotato di caratteristiche politico-economiche, e non conveniva andarci.
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La carità comincia a casa propria, e la giustizia dalla porta accanto.
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Il più grande principio della legge inglese è il guadagno. Non ci sono altri princìpi distintamente, certamente, e consistentemente mantenuti attraverso i suoi limitati interventi.
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Possa il mio volto trovarsi accanto al tuo
quando la mia vita volgerà al termine
E quando le realtà di questo mondo
si dilegueranno
come le ombre che ora saluto
possa io trovarti accanto a me.
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Lasciami sentire adesso la mia profonda angoscia.
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Questa è la regola per i buoni affari: “Frega gli altri uomini, perché loro lo farebbero con te.”
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Ci sono due stili nel dipingere ritratti: quello serio, ed il sogghigno.
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Il linguaggio non era abbastanza potente per descrivere il fenomeno infantile.
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Compatisco la sua ignoranza e lo disprezzo.
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Il tempo acquista una durata tanto maggiore, quanto più la sua fuga sembra rapida.
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Il volano è un gioco molto bello, purché tu non sia la pallina e due avvocati le racchette, nel qual caso è troppo eccitante per essere piacevole.
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Ma le lacrime non erano cose che si facevano strada nell’anima di Mr. Bumble: il suo cuore era impermeabile.
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[…] perché sono pioggia sulla polvere accecante della terra che ricopre i nostri cuori induriti. Charles Dickens *** Dammi la pioggia, la pioggia, la pioggia che batte sul tetto d’assicelle, è la migliore […]
[…] cambiare le istituzioni se non c’è un «cambiamento del cuore»: in definitiva è questo che Dickens continua a ripetere. *** Dickens attaccò le istituzioni inglesi con una ferocia senza precedenti […]
[…] in contatto con il filosofo francese anarchico Pierre-Joseph Proudhon e con lo scrittore inglese Charles Dickens. L’esperienza della vita mondana, la partecipazione alla guerra e la morte del fratello […]
[…] libero lo dedica principalmente alla lettura e alla scrittura. Divora inizialmente i libri di Dickens e di Kipling, per poi proseguire con la lettura di Lawrence, Stendhal, Tolstoj e Dostoevsky. […]
[…] Qualche giorno fa ho introdotto tale ricorrenza con la lettura di alcuni passi del capolavoro di Charles Dickens “Un canto di Natale”. Adesso sento il desiderio di continuare ad operare una selezione […]
[…] pattumiere e che un suo conoscente aveva definito “La bottega dell’antiquario” di Charles Dickens. Già dalla prima notte trascorsa con colui che diventerà il suo migliore amico, quando il micio […]
[…] Charles Dickens, biografia, citazioni, pensieri e aforismi says: 07/02/2016 at 13:30 […]
[…] (1921), considerato da molti il suo capolavoro assoluto, narra la storia di una coppia quasi dickensiana di emarginati liberi da ogni convenzione. Non pochi i riferimenti autobiografici del cineasta che […]
[…] sono narrati con una sensibilità ed una lucidità che fanno della nostra scrittrice, accanto a Charles Dickens, una degli autori che meglio sono stati in grado di comprendere il mondo dell’infanzia, […]
[…] Charles Dickens […]
[…] Chrismas Carol” è uno dei romanzi brevi più noti dello scrittore inglese Charles Dickens. Vi propongo un breve riassunto di tale racconto da leggere e ascoltare. Ricordate che per […]
[…] Nonostante le continue disillusioni non cesserà mai di esprimere le proprie opinioni pacifiste ed anche nella sua vita privata si comporterà sempre con coerenza, manifestando un sereno disprezzo verso il conformismo e le convenzioni. Troverà un appagamento del suo spirito inquieto nella donna amata condividendo con lei i suoi ideali. La donna della sua vita non è la sua consorte, bensì Madame de Caillavet, una donna più anziana di lui, di rara intelligenza e cultura che diventerà la sua compagna di vita e di arte fino alla morte. Tra i suoi romanzi di maggiore rilievo bisogna ricordare “Thaïs“, “Il caso Crainquebille“, “L’isola dei pinguini“, “Gli dei hanno sete“, “Il Giglio Rosso“ e “La rivolta degli angeli“. Quest’ultima opera è stata recensita da Ruggero Bianchi affinché venga riscoperta la grandezza di questo autore francese. Ecco un estratto del suo commento al libro in questione: «Amara e pungente riflessione sull’assurdità di ogni conflitto, le cui pulsioni idealistiche, quand’anche ci siano, sfociano senza scampo nel trionfo di un Potere identico a quello che si vorrebbe abbattere, il romanzo è l’affresco di un universo che azzera ogni distinzione, a cominciare da quella tra angeli e demoni, diversi nei ruoli ma non nella natura. Dio stesso è un angelo/demone che qui prende il nome di Ialdabaoth. Non è né infinito né assoluto e, qualora fosse sconfitto, verrebbe a sua volta scagliato nell’inferno. E se Lucifero trionfasse, appena preso il posto dell’Altissimo farebbe propri i valori e le scelte del suo predecessore. Gnostico e libertino, razionalista e dionisiaco, utopico e immoralista, arcadico e scettico, La rivolta degli angeli è uno scritto affascinante, insaporito da un pizzico di esprit alla Voltaire e di humour alla Dickens.» […]
[…] Era uno di quei giorni di marzo in cui il sole splende caldo ed il vento soffia, quando è estate nella luce e inverno nell’ombra.– Charles Dickens(Pinterest) […]