Reading Time: 12 minutesForse l’amore a volte si poteva riassumere in questo modo: il desiderio di raccontare le cose soltanto ad una persona.
– Françoise Sagan
(Illustrazione di Pascal Campion)
Gli altri sono troppi, per me.
Ho un cuore eremita.
Sono impastata di silenzio e di vento.
Sono antica.
Mi pento ogni volta che vado
lontano dal mio stare lento
nelle velocità della sera,
nelle auto schizzate di pianto.
Col loro buio abitacolo.
E se sfreccio a volte
sulla modesta moto, è per cantare
a gola stesa l’ultimo del paradiso
fare il mio guizzo pericoloso
con tutto quel vento nel petto
seminare parole beate
nel panorama nervoso.
– Mariangela Gualtieri
(“Solitude” by Carole Sanson)
Parlare molto di sé può essere un mezzo per nascondersi.
Non parlare per niente di sé è un’ipocrisia molto raffinata.
– Friedrich Nietzsche
(Foto dal web)
E imparai, con umiltà e fatica, ma imparai quello che dovevo fare, e che sarebbe stato ovvio per un bambino: la vita non è altro che un susseguirsi di tante piccole vite, vissute un giorno alla volta. Si dovrebbe trascorrere ogni giorno cercando la bellezza nei fiori e nella poesia e parlando con gli animali. E nulla può essere migliore di un giorno colmo di sogni e di tramonti e di brezze leggere. Imparai soprattutto che la vita è sedere su una panchina sulla riva di un fiume antico, con la mia mano posata sul suo ginocchio e a volte, nei momenti più dolci, innamorarmi di nuovo.
– da ” Le pagine della nostra vita ” di Nicholas Sparks
Paola Grizi Art
“Ogni posto è una miniera. Basta lasciarcisi andare. Darsi tempo, stare seduti in una casa da tè a osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l’amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente là dove si è: basta scavare.”
– Cit. tratta dal libro di Tiziano Terzani ” Un indovino mi disse “
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Sono gli uomini silenziosi che fanno le cose.
Robert Baden-Powell
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In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare.
– Emil Cioran, Sillogismi dell’amarezza, 1952
Ph Web
Sii dolce con me. Sii gentile.
È breve il tempo che resta. Poi
saremo scie luminosissime.
E quanta nostalgia avremo
dell’umano. Come ora ne
abbiamo dell’infinità.
Ma non avremo le mani. Non potremo
fare carezze con le mani.
E nemmeno guance da sfiorare
leggere.
Una nostalgia d’imperfetto
ci gonfierà i fotoni lucenti.
Sii dolce con me.
Maneggiami con cura.
Abbi la cautela dei cristalli
con me e anche con te.
Quello che siamo
è prezioso piú dell’opera blindata nei sotterranei
e affettivo e fragile. La vita ha bisogno
di un corpo per essere e tu sii dolce
con ogni corpo. Tocca leggermente
leggermente poggia il tuo piede
e abbi cura
di ogni meccanismo di volo
di ogni guizzo e volteggio
e maturazione e radice
e scorrere d’acqua e scatto
e becchettio e schiudersi o
svanire di foglie
fino al fenomeno
della fioritura,
fino al pezzo di carne sulla tavola
che è corpo mangiabile
per il mio ardore d’essere qui.
Ringraziamo. Ogni tanto.
Sia placido questo nostro esserci –
questo essere corpi scelti
per l’incastro dei compagni
d’amore.
– Mariangela Gualtieri
(Immagine dal web)
Questo è il giorno che salgono le nebbie dal fiume
Nella bella città, in mezzo a prati e colline,
E la sfumano come un ricordo…
Natalia Ginzburg ricordando Cesare Pavese in “Le piccole virtù”.
Ph Web
Ti rendi conto dello schifo di vita rigida che dobbiamo fare di solito, di come tutto quello che si costruisce è fatto di materiali duri e freddi, di linee violente. Da quando nasciamo siamo scaraventati tra piani angolati privi di flessibilità, noi che siamo così morbidi ed elastici di natura. Pensa a cos’é una città, o una strada, o una casa. Per trovar scampo non facciamo che passare da un sedile di automobile a una poltrona a un letto. Possiamo lasciarci andare solo lì, in spazi inerti e confinati. – Andrea De Carlo (Gif Web)
Ogni poeta, avesse pure un miliardo di lettori, scrive per uno solo, così come ogni donna: avesse pure mille amanti, ama uno solo.
– Marina Cvetaeva
(“The Reader”, foto dal web)
Il vero schiavo, oggi, difende il padrone, mica lo combatte. Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede quanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà.
Silvano Agosti
(Immagine dal web)
Non piangere. Tutto ciò che viene perso, ritorna sotto un’altra forma.
– Rumi
Ph Web
Passerà il dolore
Come sempre
Se gli dai tempo e glielo
Permetti e allora lascialo andare
Via
Piano
Come una promessa infranta
Lascia andare
Rupi Kaur
(Foto dal web)
Può darsi che abbiate udito la musica dell’uomo, ma non la musica della terra. Può darsi che abbiate udito la musica della terra, ma non la musica del cielo.
– Chuang Tzu
Ph Web
Ma è bello crederlo per un po’, nel silenzio pulito del mattino, pensare che l’infanzia ha i propri dolci segreti e conferma la mortalità e che la mortalità definisce coraggio e amore. Pensare che chi ha guardato in avanti deve anche guardare indietro e che ciascuna vita crea la propria imitazione dell’immortalità: una ruota.
– Stephen King
Ph Web
Tra l’inutile baccano del mondo, ho preferito ascoltare l’amore sincero di un cuore silenzioso.
– Antonio Cuomo
(Foto dal web)
[Dando voce agli animali]
Ma diteci o uomini!
Vi preghiamo di dirci quali mali abbiamo commesso per dover perdere i nostri diritti? Quali leggi abbiamo violato o cosa vi abbiamo fatto, che voi pretendete il diritto di invadere e violare i luoghi che ci appartengono e i nostri diritti naturali, e di assalirci e distruggerci come se noi fossimo gli aggressori, non meglio di ladri ed assassini, marchiati per essere estirpati dalla creazione…
Da dove [o uomo] derivi la tua autorità per uccidere gli inferiori solo perché sono tali, o per distruggere i loro diritti naturali e le loro prerogative?
– Thomas Tryon
(Henri Matisse insieme al suo cane, foto dal web)
“Ho scelto la solitudine per difendermi. Mi preservo dall’umanità che mi circonda, da questa umanità rumorosa e invadente. Vivo circondata da animali, alberi, fiori. Ho cavalli, asini, montoni, capre, maiali, galline, anatre, oche, piccioni. Poi, naturalmente, cani e gatti. Non so neppure quanti sono…
Mi sento molto più vicina alla natura e agli animali piuttosto che all’uomo. Confesso che detesto la gran parte della specie umana. Ho sposato la causa degli animali per dare finalmente un senso alla mia esistenza quaggiù. Sto tentando di spiegare all’uomo che le crudeltà inferte agli animali sono indegne, inaccettabili, disumane.
Me ne fotto che il mondo si ricordi della divina B. B., che divina non è stata per niente.”
– Brigitte Bardot
(Foto dal web)
“Il vecchio e il bambino” di Francesco Guccini
Un vecchio e un bambino si preser per mano
e andarono insieme incontro alla sera;
la polvere rossa si alzava lontano
e il sole brillava di luce non vera…
L’ immensa pianura sembrava arrivare
fin dove l’occhio di un uomo poteva guardare
e tutto d’ intorno non c’era nessuno:
solo il tetro contorno di torri di fumo…
I due camminavano, il giorno cadeva,
il vecchio parlava e piano piangeva:
con l’ anima assente, con gli occhi bagnati,
seguiva il ricordo di miti passati…
I vecchi subiscon le ingiurie degli anni,
non sanno distinguere il vero dai sogni,
i vecchi non sanno, nel loro pensiero,
distinguer nei sogni il falso dal vero…
E il vecchio diceva, guardando lontano:
“Immagina questo coperto di grano,
immagina i frutti e immagina i fiori
e pensa alle voci e pensa ai colori
e in questa pianura, fin dove si perde,
crescevano gli alberi e tutto era verde,
cadeva la pioggia, segnavano i soli
il ritmo dell’ uomo e delle stagioni…”
Il bimbo ristette, lo sguardo era triste,
e gli occhi guardavano cose mai viste
e poi disse al vecchio con voce sognante:
“Mi piaccion le fiabe, raccontane altre!”
(Foto dal web)
Se cerchi di arrivare alla mia anima, chiudi gli occhi, apri il cuore, alza la testa verso il cielo, e segui l’estrema velocità del vento, tuffati nel tornado, fatti trascinare nel moto a spirale che determina il vortice, perchè è li che alloggia l’anima di uno Spirito Libero.
Ma fai alla svelta, la durata del mio passaggio è di pochi secondi, e non è aperta a tutti, sconvolgerai i tuoi sensi, ma arriverai alla purezza della mia anima.
La conoscerai soltanto se sopravviverai attraversandola con me, in mezzo a questo potente uragano tropicale chiamato vita.
– Gitano
Illustrazione di Aykut Aydoğdu
C’è un giorno che ci siamo perduti
Come smarrire un anello in un prato
E c’era tutto un programma futuro
Che non abbiamo avverato…
– Ivano Fossati
(Foto dal web)
“Vorrei essere ciò che ho voglia di essere” di Frida Kahlo
Vorrei essere ciò
che ho voglia di essere
dietro il sipario della follia:
Mi occuperei dei fiori
per tutto il giorno;
dipingerei il dolore,
l’amore e la tenerezza,
riderei di tutto cuore
dell’idiozia degli altri
e tutti direbbero:
Poverina, è matta:
(Soprattutto, riderei di me)
Costruirei un mondo che,
finché vivessi,
andrebbe d’accordo
con tutti i mondi.
(Ph Web)
Gli alberi sono sempre stati per me i più assidui predicatori. Io li venero, quando vivono in popolazioni e famiglie, in boschi e foreste. E più ancora li venero quando se ne stanno soli. Essi sono come dei solitari. Non come eremiti che siano sottratti ad una qualche propria debolezza, ma come grandi uomini solitari, come Beethoven e Nietzsche. Nelle loro cime stormisce il mondo, le loro radici riposano nell’infinito; sono i soli a non sperdevisi, ma anzi con ogni energia della propria esistenza essi tendono ad un unico scopo: portare a compimento la legge che in loro dimora, realizzare la propria intima fisionomia, interpretare se stessi. Niente è più santo, niente è più significativo di un bell’albero forte. Quando un albero è stato segato tutt’intorno alla base e mostra al sole le nude ferite mortali, allora sui lembi lucenti del suo ceppo e del suo sepolcro si può leggere l’intera sua storia; negli anelli e nelle crescenze si trova fedelmente annotata ogni lotta, ogni dolore, ogni malattia, ogni felicità e crescita, anni miseri ed anni rigogliosi, attacchi respinti, superate tempeste. Ed ogni contadinello sa che il legno più nobile e più sodo ha gli anelli più esigui, che nell’alto dei monti ed in condizioni di persistente pericolo crescono i tronchi più rigogliosi, i più resistenti ed esemplari. Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi sa ascoltarli, percepisce la verità. Essi non predicano dottrine e ricette, ma predicano, noncuranti del particolare, la legge primordiale della vita. Un albero parla: in me si cela un granello, una scintilla, un pensiero, io sono vita della vita eterna. Unico è il tentativo e il parto che l’eterna madre ha osato con me, unica è la mia figura e la nervatura della mia pelle, unico il più lieve giuoco di foglie della mia vetta e la più minuscola ferita della mia corteccia. Il mio compito è rappresentare e significare l’eterno nell’intarsio dell’unicità. Un albero parla: la mia forza è la fede. Io non so niente dei miei padri, non so niente dei mille figli che ogni anno da me si generano. Io vivo sino in fondo il mistero del mio seme, di nient’alt’o mi preoccupo. Ho fede che Dio è in me. Ho fede che il mio compito è sacro. Di questa fede io vivo. Quando siamo tristi e non riusciamo più a sopportare la vita, allora un albero può parlarci: Fa silenzio! Fa silenzio! Guarda me! Vivere non è facile, vivere non è difficile. Questi sono pensieri infantili. Lascia parlare Dio in te ed esse ammutoliscono. Sei atterrito perché il tuo cammino ti porta lontano dalla madre e dalla patria. Ma ogni passo ed ogni giorno ti riconducono verso la madre. Patria non è qua o là. Patria è dentro te, o in nessun luogo. Desiderio struggente di vagare senza meta mi lacera il cuore se odo alberi che a sera mormorano nel vento. Ma se si ascolta attentamente ed in silenzio, anche la bramosia di vagare svela il suo significato e la sua essenza. Essa non è un voler sfuggire dal dolore, come può sembrare. Essa è nostalgia per la patria, per la memoria della madre, per nuove allegorie della vita. Essa conduce a casa. Ogni strada conduce a casa, ogni paso è nascita, ogni passo è morte, ogni tomba è madre. Così mormora l’albero nella sera, quando abbiamo paura dei nostri stessi pensieri infantili. Alberi hanno lunghi pensieri, dilatati e quieti, così come hanno una vita più lunga della nostra,. Sono più saggi di noi, sino a che non diamo loro ascolto. Ma non appena abbiamo imparato ad ascoltarli, allora la brevità, la rapidità e la precipitazione infantile dei nostri pensieri assume una letizia senza pari. Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi, non desidera più essere un albero. Desidera soltanto essere ciò che è. Questa è patria. Questa è Felicità…
Da: “Storie di vagabondaggio” di Hermann Hesse
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Quelle come me, guardano sempre avanti, anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro”
– Alda Merini
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Il passato è bello perché non ci si rende mai conto di un’emozione quando accade. Essa si espande in seguito.
– Virginia Woolf
(Ph. web)
“Si cresce tacendo, chiudendo gli occhi ogni tanto, si cresce sentendo d’improvviso molta distanza da tutte le persone.”
– Erri De Luca
(Immagine dal web)
Ho sentito un suono di catene che si rompono. È nato un uomo.
– Vicente Huidobro
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Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che pensano e quelli che lasciano che siano gli altri a pensare.
– Fabrizio De André
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È sorprendente quello che le persone fanno per amore.. ma ancora più sorprendente è quello che l’amore fa con le persone.
– Agostino Degas
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L’avevo detto, l’ostinazione è un male molto forte; si aggrappa al cervello e spezza il cuore. Di ostinazioni ce ne sono molte, ma quella dell’amore è la peggiore.
(da: La figlia della fortuna)
– Isabel Allende
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Non c’è salvezza per i cuori teneri.
– Dorothy Parker
Ph: Marilyn Monroe by Eve Arnold
Ci sono cose peggiori che essere soli, ma spesso ci metti decenni per rendertene conto e il più delle volte quando ci riesci è troppo tardi, e non c’è niente di peggio che troppo tardi.”
– Henry Charles Bukowski
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E sono ormai convinto da molte lune dell’inutilità irreversibile del tempo.
(da Tu, forse non essenzialmente tu)
– Rino Gaetano
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Non fate caso alle cose che fanno e che non fanno gli altri, fate caso a ciò che voi fate o non fate.
– Buddha
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Chi è sensibile attribuisce un’importanza enorme ai dettagli più insignificanti dei comportamenti altrui, quelli che generalmente sfuggono alle persone normali.
– Sigmund Freud
(Destiny Blue Art)
Non t’ama chi amor ti dice ma t’ama chi guarda e tace.
– William Shakespeare
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