
L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l’immaginazione abbraccia il mondo.
– Albert Einstein
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Se tu fossi una lacrima io non piangerei per paura di perderti.
-Jim Morrison
Marc Chagall, “Bouquet di nozze”.

I grandi amori sono sempre in cammino.
–Alda Merini
Photo by Kim Ki-Chan | Magnum Photos✿⊱ |

La vita è così breve che non c’è tempo per litigi, per il rancore e per la guerra. C’è solamente il tempo per amare e dura solamente un istante.
–Mark Twain
Fotografia di Monia Merlo.

[L’ arte di sognare]
Alcuni dicono che il sonno profondo è senza sogni e che si sogna solo nei momenti che precedono il risveglio, e che nel giro di pochi secondi si immaginano eventi della durata di minuti o di ore intere. Altri invece sostengono che si sogna per tutta la durata del sonno, così come le sensazioni e le esperienze si susseguono ininterrotte allorché si è svegli; ma che noi ricordiamo – quando ricordiamo qualcosa affatto – solo dei frammenti, gli episodi conclusivi della lunga vicenda onirica; come se uno che, di notte, fosse in grado di visitare gli abissi del mare ma che, al ritorno, riuscisse solo a ricordare gli ultimi istanti, prima di riaffiorare alla superficie: l’acqua verde che filtra la luce del giorno, le sabbie dell’approdo mattutini. Altri ancora ritengono che nel sogno profondo si spalancano le porte di antichissime, misteriose caverne della mente e ne escono fuori forze oscure, che però sono per loro natura inesprimibili – e quindi invisibili agli occhi di chi sogna. Alcune di tali forze oscure tuttavia (così sostiene questa teoria) riescono a risalire, dalle profondità degli abissi psichici, verso la soglia della coscienza, e nel risalire attraggono a sé qualche brandello, qualche scheggia – per concordanza o per affinità – della memoria individuale del dormiente che sogna: quindi qualcosa arriva dall’abisso alla ragione. I sogni sono perciò bolle, bollicine, immateriali globi di sostanza reale, che risalgono per loro natura attraverso l’elemento del sonno, che tutto avviluppa; e troppo numerose per venir conosciute e ricordate dal dormiente, il quale al suo risveglio ne afferra solo una qua e là, come un bimbo – d’autunno – può afferrare una foglia fra le mille e mille che, intorno a lui, cadono al suolo.
-Richard Adams
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Si può sopportare qualsiasi verità, per quanto distruttrice sia, purché surroghi tutto, e abbia la stessa vitalità della speranza alla quale si è sostituita.
-Emile Cioran
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Credevi che quelle fossero le parole, quei suoni deliziosi usciti dalle bocche dei tuoi amici?
No, le vere parole sono ben più deliziose di quelle.
I corpi umani sono parole, miriadi di parole.
–Walt Whitman
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Non c’è inverno che non si trasformi in primavera,
O rumore in canto
Come quando il celeste desiderio
d’amore prende forma
io muto nelle cose più belle.
– Giovanni Cugliari
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Quando si usa la mente secondo una visione rigida e angusta delle cose, si entrerà in conflitto con esse e si avrà sempre la peggio. L’ampiezza di vedute e la dolcezza non provocano mai il minimo danno.
– Yoshida Kenkō
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Mi stia lontano chi ha cuore arido, chi ha ciglia asciutte.
– Johann Wolfgang Goethe
(Foto di Noell S. Oszvald)

Il soffrire passa. L’aver sofferto non passa mai.
– Fëdor Dostoevskij
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Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano.
Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta succede.
Harper Lee, “Il buio oltre la siepe”
(Nella foto Gregory Peck nel ruolo di Atticus Finch)

Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.
–Pablo Neruda
(Keiichi Ichikawa Photography)

La vita diventa una cosa deliziosa,
non appena si decide di non prenderla più sul serio.
– Henry de Montherlant
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Al mio paese non si contano i giorni della settimana e, non contando i giorni della settimana, si vive felici.
– Carlo Perasso
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Un anno prima della sua morte, Franz Kafka visse un’esperienza insolita. Passeggiando per il parco Steglitz a Berlino incontrò una bambina, Elsi, che piangeva sconsolata: aveva perduto la sua bambola preferita, Brigida. Kafka si offrì di aiutarla a cercarla e le diede appuntamento per il giorno seguente nello stesso posto.
Incapace di trovare la bambola scrisse una lettera – da parte della bambola – e la portò con se quando si rincontrarono. “Per favore non piangere, sono partita in viaggio per vedere il mondo, ti riscriverò raccontandoti le mie avventure…”, così cominciava la lettera.
Quando lui e la bambina si incontrarono egli le lesse questa lettera attentamente descrittiva di avventure immaginarie della bambola amata. La bimba ne fu consolata e quando i loro incontri arrivarono alla fine Kafka le regalò una bambola. Era ovviamente diversa dalla bambola perduta, e in un biglietto accluso spiegò: “i miei viaggi mi hanno cambiata”.
Molti anni più avanti la ragazza cresciuta trovò un biglietto nascosto dentro la sua bambola ricevuta in dono. Riassumendolo diceva: “ogni cosa che tu ami è molto probabile che tu la perderai, però alla fine l’amore muterà in una forma diversa.”
Da “Kafka e la bambola viaggiatrice” di Jordi Sierra i Fabra.
(Immagine reperita nel web)

Hai mai desiderato di avere una seconda possibilità di incontrare qualcuno per la prima volta?
–Charles Bukowski
(Ph: web)

Non reagire è una reazione: siamo altrettanto responsabili di ciò che non facciamo.
-Jonathan Safran Foer
[Foto di Maxwell Tomlinson su Flickr]

Nessuna persona merita le tue lacrime,
e chi le merita sicuramente non ti farà piangere.
– Gabriel García Márquez
(Ph: web)

Io mi rialzo sempre,
il problema non è quello.
Il problema sono i pezzi di me che ogni volta,
se ne vanno.
Quello che diventerò,
pur di restare in piedi.
–Giulia Carcasi
(Charlotte Bracegirdle, New York 1932)

La Tigre
Tigre! Tigre! che ardi e splendi
nelle selve della notte,
che immortale ti foggiò
la tremenda simmetria?
In remoti abissi o cieli
arse il fuoco dei tuoi occhi?
Su che ali osa volare?
Quale mano afferra il fuoco?
Quale spalla, quale arte
torse i gangli del tuo cuore?
E quand’esso a batter prese
che pauroso piede o mano?
Che martello? Che catena?
In che forno il tuo cervello?
Quale incudine? Che morsa
ne serrò i mortali orrori?
Gli astri giù scagliaron lance,
inondando il ciel di pianto;
ai suoi atti lui sorrise?
Lui che fece Agnello e te?
Tigre! Tigre! che ardi e splendi
nelle selve della notte,
che immortale osò foggiarti
la tremenda simmetria?
– William Blake
Ph: Web

La disobbedienza, agli occhi di chiunque abbia letto la storia, è la virtù originale dell’uomo. È attraverso la disobbedienza che il progresso si è realizzato, attraverso la disobbedienza e la ribellione.
–Oscar Wilde

La morte non esiste, figlia. La gente muore solo quando viene dimenticata”, mi spiegò mia madre poco prima di andarsene. “Se saprai ricordarmi, sarò sempre con te”.
– Isabel Allende
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Quando mai uno stupido è stato innocuo? Lo stupido più innocuo trova sempre un’eco favorevole nel cuore e nel cervello dei suoi contemporanei che sono almeno stupidi quanto lui: e sono sempre parecchi. Inutile poi aggiungere che niente è più pericoloso di uno stupido che afferra un’idea, il che succede con una frequenza preoccupante. Se uno stupido afferra un’idea, è fatto: su quella costruirà un sistema e obbligherà gli altri a condividerlo.
-Ennio Flaiano
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“Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero”.
–Oscar Wilde
(Photographer: Irwin Wong)

[E rider vuole qua]
Recitar! Mentre preso dal delirio
Non so più quel che dico
E quel che faccio!
Eppur… è d’uopo… sforzati!
Bah! Sei tu forse un uom?
Tu se’ Pagliaccio!
Vesti la giubba
E la faccia infarina
La gente paga e rider vuole qua
E se Arlecchin
T’invola Colombina
Ridi, Pagliaccio, e ognun applaudirà!
Tramuta in lazzi
lo spasmo ed il pianto
In una smorfia il singhiozzo
E’l dolor – Ah!
Ridi, Pagliaccio
Sul tuo amore infranto
Ridi del duol che t’avvelena il cor
– Vesti la giubba, più conosciuta come Ridi, pagliaccio, è un’aria dell’opera Pagliacci di –Ruggero Leoncavallo
Art: Lauren Poor – Lonesometown
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