Pensieri e immagini (Gennaio 2022)

I sensibili?
Li chiamano matti.
E spesso,
a chiamarli così,
sono quelli che li hanno feriti.
E che erano tanto “normali”
da non accorgersene nemmeno.
– Angelo De Pascalis
(? Pinterest)

 

Il tempo non ha divisioni per segnare il suo passaggio, non c’è mai una tempesta di tuoni o squilli di trombe per annunciare l’inizio di un nuovo mese o anno. Anche quando inizia un nuovo secolo siamo solo noi mortali che suoniamo le campane e spariamo a salve.
– Thomas Mann
(Dylan Martinez Art)

 

Alla gran maggioranza di noi si richiede un’ipocrisia costante, eretta a sistema. Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarci di ciò che ci rende infelici. Il sistema nervoso non è un vuoto suono, o un’invenzione. È un corpo fisico, formato di tessuti. La nostra anima occupa un corpo nello spazio e sta dentro di noi come i denti nella bocca. Non si può impunemente violentarla all’infinito.
Dal “Dottor Zivago” di Borìs Pasternàk.
(? Omar Sharif Pinterest)

 

Non è per niente che la nostra epoca brama disperatamente personalità “redentrici”, coloro che riescono ad emanciparsi dalla morsa delle psicosi collettive e salvare almeno la propria anima, coloro che accendono un faro di speranza per gli altri, proclamando che almeno uno di noi è riuscito a liberarsi dall’identità fatale della psiche di massa.
– Carl Gustav Jung
(? Web)

 

Gli occhi di un gatto sono due finestre
dietro le quali una divinità misteriosa
ci osserva in silenzio.
– Fabrizio Caramagna
(? Pinterest)

 

Col passare degli anni
ci accorgiamo
di aver amato meno
di quanto avremmo potuto.
È come se una mezza vita nostra
non fosse mai salita
sulla giostra.
Siamo pronti
ad amare la vita
quando è ora di lasciarla.
– Franco Arminio
(? Pinterest)

 

Pure ci tenevo troppo alla libertà per rinunciare a cercarla liberamente.
Simone de Beauvoir
(Photo Art © ► @ruperthoeller •)

 

Le persone buone non mettono in atto nessuna vendetta, se non la più spietata: l’assenza.
– Vittorio Veltroni
(? Web)

 

Sì, io… È possibile che la mia vita, proprio la mia, assomigli alla sua? Il lavoro, la famiglia, nessuna passione, nessun rischio da correre, nessuna nobile avventura da vivere, e, per finire, la morte? Non è possibile accettare in anticipo l’idea che tutto ciò basti a riempire la vita, la propria vita, preziosa e unica, e tuttavia… Inizio a credere che un’esistenza qualsiasi, grigia, piatta, possa estenuare l’uomo a tal punto che, invecchiato, egli aspiri al riposo. Al contrario, più la vita è stata appassionata e piena, più comprensibile sarebbe il grido del morente: “Come? Di già? Ma non son riuscito a far nulla! Non ho avuto tempo!… Non ho vissuto…
Da “Due” di Irène Némirovsky.
(? Mariusz Kluzniak)

 

La neve sulla pelle, il vento gelido sulle guance, una tazza calda tra le mani, gli oggetti di casa che ti avvolgono. L’inverno è il tatto delle stagioni.
– Fabrizio Caramagna
(? like-fairy-tales.tumblr.com)

 

Una radice è un fiore che disprezza la fama.
– Khalil Gibran
( Erika Pochybova Art )

 

|Vi sono ore destinate a non finire,
vele che mai dileguano,
azzurrità che non s’imbrumeranno
mai più|
– Sibilla Aleramo
(? Mimo Khair)

 

Mi piace pensare che la luna è lì, anche se io non guardo.
Albert Einstein
(“Pont-Aven in the Moonlight”, Ferdinand du Puigaudeau)

 

E voleva comprare un biglietto,
andarsene via per un po’,
scrivere una lettera,
spalancare la finestra dopo la pioggia,
aprire un sentiero nel bosco,
stupirsi delle formiche,
guardare il lago increspato dal vento.
– Wislawa Szymborska
(? Valentina Fontanella)

 

Sono sempre in procinto di vivere.
Aspetto che le cose cambino,
credo di avere tempo,
di essere meno stanca,
di riuscire a chiarire, di sistemare.
Sembra sempre come se ci sia qualcosa che deve accadere nella mia vita
prima di iniziare a vivere.
Emily Dickinson
(Richard Burlet Art)

 

Ma il mare è come l’anima.
E non fa silenzio mai.
Nemmeno quando tutto tace.
– Angelo De Pascalis
(? Pinterest)

 

Via – disse Pippi – finché il cuore è caldo e fa tic-tac come si deve, non c’è pericolo di gelare.
Da “Pippi Calzelunghe” di Astrid Lindgren.
(? Web)

 

La stanchezza persistente porta al culto del silenzio, perché quando si è esausti le parole perdono di significato e martellano nelle orecchie, ridotte a sonorità vuote, a vibrazioni esasperanti. I concetti si stemperano, la forza dell’espressione si attenua, tutto ciò che si dice o si ascolta si svuota fino ad apparire sterile e ripugnante. Sembra allora inutile esprimere un parere, prendere posizione o impressionare qualcuno; dopo essersi forsennatamente prodigati per risolvere tutti i problemi, dopo essersi tormentati al massimo grado, quando occorrerebbe dare risposte definitive, si finisce col trovare nel silenzio la sola realtà e l’unica forma d’espressione.
– Emil Cioran
(? Rodney Smith)

 

Ho una così alta considerazione
per la piccola frase ” Non so “.
È piccola, ma vola su forti ali.
– Wislawa Szymborska
(? Pinterest)

 

Mi emoziona l’innocenza.
Davanti a un innocente mi arrendo subito e mi giudico pesantemente.
I bambini, gli animali, gli sguardi con cui ti fissano certi cani.
La estrema modestia che certe volte ravviso nei desideri di gente umile, ha il potere di turbarmi.
E naturalmente la bellezza mi emoziona, che sembra riempire lo spazio d’aria di un’altra luce.
Apparizioni emozionanti.
E poi l’espressione: uno scrittore, un pittore, che sono riusciti a fissare in una pagina o in un quadro, un sentimento delle cose del mondo, una visione che durerà per sempre, mi comunicano un’emozione profonda.
– Federico Fellini (20 gennaio 1920- 31 ottobre 1993)
(? Pinterest)

 

“Possibile che certi rapporti scompaiano, Lloyd?”
“Non scompaiono, sir. Evaporano”
“E che differenza c’è?”
“Quella tra l’oceano e una pozzanghera, sir”
“Questione di grandezze, Lloyd?”
“Direi più di profondità, sir”
“Dobbiamo toglierci da questo pantano, Lloyd”
“Molto saggio, sir. Molto saggio”.
Da “Vita con Lloyd” di Simone Tempia.
(? Pinterest)

 

“Non lo prendete un cane se non vi piace o non volete avere i suoi peli sui vestiti.
Non lo prendete un cane se non vi piace avere vicino qualcuno che vi segue ovunque e che non sa cosa sia la privacy.
Non lo prendete un cane se non avete un figlio perché vi diranno che lo avete preso perché non avete un figlio.
Non lo prendete un cane se avete un figlio perché vi diranno che lo avete preso perché non volete altri figli.
Non lo prendete un cane se avete paura di soffrire quando lui starà male e un giorno morirà perché voi soffrirete, sì, tanto, tantissimo, come mai avevate creduto.
Non lo prendete un cane se non vi piace uscire la sera quando fuori è freddo, quando fuori è sotto zero, quando piove, quando soffia un vento gelido che vi piega in due perché al cane, di tutto ciò, non gliene ne può fregare di meno.
Non lo prendete un cane se non siete disposti ai cambiamenti.
Non lo prendete un cane se gli date solo i ritagli di tempo della vostra vita, se siete capaci di dire “no” ogni volta che vi si avvicina perché vi accorgiate di lui, perché vi ricordiate di lui.
Non lo prendete un cane se non siete disposti a rinunciare a qualcosa.
Al divano, per esempio.
Non lo prendete un cane che poi vi viene voglia di prenderne un altro. E forse perfino un altro ancora.
Non lo prendete un cane se vi piace avere sempre la casa in ordine e senza un pelo fuori posto. Un pelo.
Non lo prendete un cane che poi cominciate a farvi strane domande sull’amicizia, sulla fedeltà, sull’amore e perfino sul senso della vita.
Non lo prendete un cane che poi cominciate a parlargli come se potesse capirvi. E pure a cantargli le canzoni.
Non lo prendete un cane che poi vi commuovete quando lasciate che dorma con la testa poggiata su di voi, quando vi osserva imbambolato e quando scodinzola come un pazzo appena vi vede.
Non lo prendete un cane perché rischiate di sentirvi persone migliori grazie a lui.
Non lo prendete un cane se dovete lasciarlo fuori la notte, legato a una catena e magari abitate vicino a un bosco, uno di quelli frequentati dai lupi che una notte ne escono fuori e vengono a predarvi il cane.
Non lo prendete un cane se volete regalarlo al vostro bambino perché il vostro bambino non si prenderà mai cura del cane. A meno che non sia un peluche. Il cane, dico.
Non lo prendete un cane perché poi vi mettete a salutare gli altri cani per strada, a sorridere agli altri cani, a parlare con sconosciuti del vostro cane.
C’è chi perfino ci scrive i libri sul suo cane.
Non lo prendete un cane se non volete accettare la sua sfida: quella di vivere avendo accanto un amico per il quale voi sarete il suo mondo, un amico che mette la sua vita nelle vostre mani, un amico per il quale voi non avrete alcun difetto se non quello di essere un po’ avari quando gli date i biscotti.
E se, alla fine, prendete un cane dategli il vostro meglio, dategli il vostro tempo, dategli fiducia, dategli il vostro cuore: lui vi darà il suo e vi farà conoscere il mondo con occhi diversi, vi mostrerà quello che vi saresti persi senza aver fatto il viaggio insieme a lui.
Un viaggio in cui vi serviranno scarpe comode, cuore di cane e biscotti, tanti biscotti.
Sarà un bel viaggio insieme al vostro cane.”
– Emanuele Spud Grandi
(? Pinterest)

 

La solitudine è una tempesta silenziosa che spezza tutti i nostri rami morti; e tuttavia spinge le nostre radici viventi più a fondo nel cuore vivente della terra vivente.
– Kahlil Gibran
(Illustrazione da Pinterest)

 

Si direbbe che tu voglia fuggire da te stesso, per non dover vivere ciò che finora non hai vissuto.
Ma non puoi fuggire da te stesso.
Ciò che non hai vissuto resta con te in ogni istante e chiede soddisfazione.
Se ti fai cieco di fronte a questa esigenza, sarai cieco e sordo verso te stesso.
In tal modo non raggiungerai mai il sapere del cuore.”
– Carl Gustav Jung
(? Pinterest)

 

Non è ubriaco,
è un sognatore.
È attento all’inesistente;
forse spera ancora.
Da “Il libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa.
(? Continued Silence EP)

 

Ricordare ogni anno il Giorno della memoria sarebbe un rituale privo di sostanza come invece deve essere, una giornata di grande responsabilità. Uso questo termine che è legato alla scelta, quella morale delle coscienze, che deve avvenire tutti i giorni, non solo in quello della memoria (…) Sia una giornata di riflessione, in cui ognuno dalla propria coscienza senta partire quel grido che ha portato verso la libertà“.
– Liliana Segre
(? “Il bambino con il pigiama a righe”)

 

M’indigno molto meno di un tempo. Mi sono assuefatto allo sfascio e al ridicolo. Quando si sorride per le cose che non vanno, non c’è più spazio per la rabbia, che invece sarebbe ancora tanto utile. Io tifo di più per l’autoironia, il guardare se stessi da un’altra angolazione, cercando di capire qualcosa in più di ciò che siamo. L’ironia ci deve coinvolgere, altrimenti si trasforma in sarcasmo, che è un modo ingeneroso di avvicinarsi agli altri.
– Giorgio Gaber
(? Web)

 

[Oggi stiamo vivendo una specie di mutazione genetica. Questa è la cosa più preoccupante dell’individuo. Non c’è quasi più l’essere umano, sta per sparire, no? È questo che va analizzato: come mai, dopo milioni di anni, ancora ci siano persone così stupide, ignoranti e soprattutto delinquenti? Tutte le cose stanno insieme. Cioè mancano i grandi talenti che determinano e che non sono determinati. Quindi, tutti questi mediocri che ci sono in giro sono delle nullità assolute, false copie di modelli di importazione, diciamo così.
Ho conosciuto delle persone, che non hanno mai letto un libro nella loro vita, con una moralità, una centralità e una severità di esseri umani che uno dice: “Cosa me ne frega se non ha letto Thomas Mann, a quel punto lì?”
Sono un tipo che per un gesto di dignità umana sarebbe capace di buttare tutta la sua produzione nella spazzatura, capito?]
– Franco Battiato
(? Web)

[…]Vieni, Notte silenziosa ed estatica,
avvolgi nel tuo mantello leggero
il mio cuore…
Serenamente, come una brezza nella sera lenta,
tranquillamente, come un gesto materno che rassicura,
con le stelle che brillano (o Travestita dell’Oltre!),
polvere di oro sui tuoi capelli neri,
e la luna calante, maschera misteriosa sul tuo volto.
Tutti i suoni suonano in un altro modo quando tu giungi
Quando tu entri ogni voce si abbassa
Nessuno ti vede entrare
Nessuno si accorge di quando sei entrata,
se non all’improvviso, nel vedere che tutto si raccoglie,
che tutto perde i contorni e i colori,
e che nel cielo alto, ancora chiaramente azzurro e bianco all’orizzonte,
già falce nitida, o circolo giallastro, o mero diffuso biancore,
la luna comincia il suo giorno. […]
Da “Ode alla notte“, Brano I – Fernando Pessoa.
(? Mikko Lagerstedt)

Il mondo non languirà mai per mancanza di meraviglie, ma soltanto quando l’uomo cesserà di meravigliarsi.
– Gilbert Keith Chesterton
(? “Magical Forest © Kate BLC)

 

La politica e il fato dell’umanità vengono forgiati da uomini privi di ideali e grandezza. Gli uomini che hanno dentro di sé la grandezza non entrano in politica.
Albert Camus
(? Web)

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