Raccolta di pensieri e immagini ( Giugno 2023 )

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Le persone non si accorgono che ti perdono. Non si accorgono del fatto che avevi bisogno di una parola che non è stata detta, di un’attenzione che non ti è stata rivolta, di un gesto che, in un certo momento, sentivi indispensabile ma non è stato fatto.
Le persone non si accorgono che ti perdono quando ti rimandano ad un altro momento, a quando avranno più tempo o cose meno importanti da fare, quando non ascoltano il tuo silenzio, quando non comprendono che avresti bisogno di presenza, di conforto, di calore anche se non chiedi mai e loro non fanno domande.
Le persone non si accorgono che ti perdono quando, anche per piccole cose, tradiscono la tua fiducia, ti lasciano ad aspettare, ti mettono davanti altre cose, altre persone, non danno importanza a ciò che dici o a ciò a cui tieni, non ti chiedono mai come stai e non si preoccupano per te, dando per scontato che tanto tu ce la farai, qualunque cosa accada.
Le persone non si accorgono che ti perdono quando non dimostrano ciò che provano, non manifestano di tenerci a te, non ti dicono mai che ti vogliono bene e che sei davvero importante, quando ti fanno sentire uno qualunque nelle loro vite, uno che potrebbe anche non esserci.
Le persone non si accorgono che ti perdono, che per tante piccole mancanze, per tanti piccoli vuoti, per tante piccole disattenzioni, per tante piccole dimenticanze, ogni giorno sei sempre più lontano e non riesci nemmeno a spiegare perché, non è mai il singolo episodio, è come ti senti diverso ogni volta, è come ti senti più solo.
Le persone si accorgono di averti perso solo quando già è successo.
– Laura Messina
(📸 Edward Honaker )

 

Poniamo più attenzione nel far credere agli altri di essere felici che non cercare di esserlo veramente.
– François de La Rochefoucauld
( Illustrazione di Marco Melgrati, via Bored Panda )

 

Le cosiddette “pecore nere” della famiglia sono in realtà ricercatori nati da vie di liberazione per l’albero genealogico. Quei membri che non si adattano alle regole e tradizioni del Sistema Familiare, quelli che sin da piccoli cercavano di rivoluzionare le credenze andando contro ai cammini marcati dalle tradizioni familiari, quelli criticati, giudicati e incluso abbandonati, quelli che, in generale, sono chiamati a liberare l’albero da quelle storie ripetitive che frustrano generazioni intere. Le “pecore nere”, quelli che non si adattano, quelli che gridano ribellione, riparano e disintossicano e creano un nuovo e fiorito ramo.
Incontabili desideri repressi, sogni irrealizzati, talenti frustrati dei nostri antenati si manifestano nella loro ribellione cercando di realizzarsi.
L’albero genealogico, per inerzia, vorrà continuare a mantenere la parte tossica e castrata del suo tronco che rende la sua fioritura difficile e complicata.
Che nessuno ti faccia dubitare, prenditi cura della tua rarità come il fiore più prezioso del tuo albero. Sei il sogno realizzato di tutti i tuoi antenati.
– Bert Hellinger
Foto da Pinterest

 

[ Quando qualcuno va a teatro, a un concerto o a una festa di qualsiasi tipo, se la festa è di suo gradimento, ricorda subito e si rammarica che le persone che ama non si trovino lì. ‘Quello che piacerebbe a mia sorella, a mio padre’, pensa, e non gode più lo spettacolo ma attraverso una leggera malinconia. Questa è la malinconia che provo, non per le persone di casa mia, che sarebbero piccole e rovinate, ma per tutte le creature che per mancanza di mezzi e purtroppo loro non godono del bene supremo della bellezza che è vita ed è gentilezza ed è serenità ed è passione. Per questo non ho mai un libro, perché regalo quanti ne compro, che sono infiniti, e per questo sono qui onorato e felice di inaugurare questa biblioteca del paese, la prima sicuramente in tutta la provincia di Granada.
Non vive solo il pane. Io, se avessi fame e svaligiato per strada non chiederei un pane; ma chiederei mezzo pane e un libro. E io attacco da qui violentemente coloro che parlano solo di rivendicazioni economiche senza mai nominare le rivendicazioni culturali, che è ciò che i popoli chiedono a grida. Va bene che tutti gli uomini mangino, ma che tutti gli uomini sappiano. Che godano tutti i frutti dello spirito umano perché il contrario è trasformarli in macchine al servizio dello Stato, è renderli schiavi di una terribile organizzazione sociale.
Ho molta più pena per un uomo che vuole sapere e non può, che per un affamato. Perché un affamato può calmare facilmente la sua fame con un pezzo di pane o con qualche frutta, ma un uomo che ha voglia di sapere e non ha mezzi, soffre di una terribile agonia perché sono libri, libri, molti libri che ha bisogno e dove sono questi libri?
Libri! Libri! Fa qui una parola magica che equivale a dire: ‘amore, amore’, e che i popoli dovevano chiedere come chiedono pane o come desiderano la pioggia per i loro sementi. Quando l’insigne scrittore russo Fedor Dostoyevskij, padre della rivoluzione russa molto più di Lenin, era prigioniero in Siberia, lontano dal mondo, tra quattro mura e recintato da desolate pianure di neve infinita; e chiedeva aiuto in lettera alla sua lontana famiglia, diceva solo: ‘Mandatemi libri, libri, tanti tanti libri perché la mia anima non muoia! ‘. Aveva freddo e non chiedeva fuoco, aveva una sete terribile e non chiedeva acqua: chiedeva libri, cioè orizzonti, cioè scale per salire la vetta dello spirito e del cuore. Perché l’agonia fisica, biologica, naturale di un corpo per fame, sete o freddo dura poco, molto poco, ma l’agonia dell’anima insoddisfatta dura tutta la vita. Il grande Menéndez Pidal, uno dei saggi più veri d’Europa, ha già detto che il motto della Repubblica deve essere: ‘Cultura’. Cultura perché solo attraverso essa si possono risolvere i problemi in cui oggi si discute il popolo pieno di fede, ma senza luce. ]
Federico Garcìa Lorca
( Foto da Pinterest )

[ La tragedia è che non ci sono più esseri umani.
Ci sono strane macchine che sbattono una contro l’altra. E questa tragedia è iniziata con quell’universale, obbligatorio e perverso sistema di educazione che forma tutti noi: dalle cosiddette classi dirigenti, giù fino ai poveri, che ci spinge tutti dentro l’arena dell’avere tutto, ogni cosa, a tutti i costi.
Ecco il motivo per cui vogliono tutti le stesse cose e si comportano allo stesso modo. ]
Pier Paolo Pasolini
(📸 da Pinterest )

Facebook potrebbe essere una piazza bellissima se frequentata nel modo giusto.
Riscontro con lucidità e freddezza che, purtroppo, negli ultimi tempi si è trasformato in una perenne festa chiassosa e caciarona, dove incontrare una umanità molto variegata, spesso volgare, qualunquista, intollerante, ignorante, maleducata, violenta.
Io continuo a considerarlo un personale e utilissimo osservatorio su debolezze e fragilità umane, una simpatica e accogliente terrazza dove ospitare gli amici come lo si farebbe a casa; dove non prendere neppure in considerazione i nemici perché, semplicemente, non c’è abbastanza spazio geografico ed emotivo per occuparsi di tutti.
Soprattutto non c’è motivo di occuparsi di tutto.
È così liberatorio pensare di poter avere il diritto di non avere un’opinione su tutto, quantomeno di non doverla rendere pubblica, è bello sapere che, forse, non si sta invadendo lo spazio vitale di nessuno.
E mi sento una privilegiata ogni mattina quando comincia la festa. Quando resto in piedi, fuori, sulla terrazza, quando non scendo in piazza per partecipare alla festa e mi metto a guardare.
Il panorama, alla fine, tolto tutto il resto, è abbastanza mozzafiato.”
– Siegrid Agostini
( 📸 da Pinterest )

 

I bambini si portano dentro una magia naturale, che a poco a poco, crescendo, sono costretti a distruggere ed allora cominciano a pregare: la santissima Trinità, i santi, la Madonna, una grande Madonna azzurra con gli ori e gli incensi. Dobbiamo imparare a respirare e riscoprire gli alberi, le pietre, gli animali e tutta la macchina della Terra: hanno un respiro interno, come noi. Hanno ossa, vene, carne, come noi.
– Giordano Bruno
( 📸 ventanasoltas.tumblr.com )

 

Tacere non significa che io non abbia niente da dire, o che quello che vedo mi sta bene. Il mio tacere vuol dire: “Ho capito chi sei e non vali nemmeno la mia attenzione.” Il silenzio non è vuoto, ma è pieno di risposte. È solo quando riesci a “tacere”, evitando discussioni inutili, che mostri la tua intelligenza e la tua saggezza. Questa è quel genere di filosofia che non è nata per essere insegnata, ma per essere “praticata”.
– Luciano de Crescenzo
(📸 Web )

 

[ Le parole hanno un potere magico, usale con saggezza. ]
R.I.P. Francesco Nuti, finalmente libero dalla sofferenza.
( Foto dal Web )

Scusateci, se riuscirete a farlo…
( Vignetta di Antonio Cabras )

 

Guarda il mare
non gli importa delle offese.
James Joyce, Ulisse
( Foto della Capanna del Silenzio )

 

Viaggiare rende modesti. Ci mostra quanto è piccolo il posto che occupiamo nel mondo.
Gustave Flaubert
( 📸 Pinterest )

 

Bisogna essere matti come Falcone, Borsellino, Livatino, Chinnici e tanti altri eroi civili, per sacrificare la propria vita in nome della legalità.
– Andrea Camilleri
( 📸 Web )

 

C’è una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. È la grande assente di questo secolo.
– Zerocalcare
(Illustrazione da Pinterest)

 

[ Dobbiamo imparare a non riempire di cose inutili il nostro vuoto, governando la mente senza temere la noia che talora arriva. Pensate per esempio all’espressione di uso comune “ammazzare il tempo”: noi siamo tempo, siamo essere e tempo, e se ammazziamo il nostro tempo, ammazziamo il nostro essere avvelenandolo con la volgarità, l’idiozia, la sporcizia. Dobbiamo fare esattamente il contrario: custodire lo spazio vuoto dentro di noi nutrendolo di cose vere, di poche cose vere: poche vere amicizie, poca vera musica, poche vere letture (meglio ancora, riletture). È la dimensione contemplativa della vita. Se custodiamo il nostro vuoto interiore, esso diverrà il nostro rifugio, la nostra isola, il cuore dentro il cuore. ]
– Vito Mancuso
(📸Dick van Duijn)

I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere veramente pericolosi; sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e ad obbedire senza discutere.
– Primo Levi
(📸da Pinterest)

 

Mi piace rispettare gli altri per come si sono evoluti interiormente.
Non mi piace la gente la cui mente non sa riposare in silenzio, il cui cuore critica gli altri senza sosta, la cui sessualità vive insoddisfatta, il cui corpo s’intossica senza saper apprezzare di essere vivo.
Ogni secondo di vita è un regalo sublime.
– Alejandro Jodorowsky
( 📸 di Sheona Ann )

 

La stanchezza persistente porta al culto del silenzio, perché quando si è esausti le parole perdono di significato e martellano nelle orecchie, ridotte a sonorità vuote, a vibrazioni esasperanti. I concetti si stemperano, la forza dell’espressione si attenua, tutto ciò che si dice o si ascolta si svuota fino ad apparire sterile e ripugnante. Sembra allora inutile esprimere un parere, prendere posizione o impressionare qualcuno; dopo essersi forsennatamente prodigati per risolvere tutti i problemi, dopo essersi tormentati al massimo grado, quando occorrerebbe dare risposte definitive, si finisce col trovare nel silenzio la sola realtà e l’unica forma d’espressione.
– Emil Cioran
(📸 da Pinterest )

 

Un tempo non era permesso a nessuno di pensare liberamente. Ora sarebbe permesso, ma nessuno ne è più capace. Ora la gente vuole pensare ciò che si suppone debba pensare. E questo lo considera libertà.
– Oswald Spengler
( Illustrazione di Pawel Kuczynski )

 

La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l’universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l’insegnamento calato dall’alto. In una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede.
– Margherita Hack
( 📸 da Pinterest )

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