La raffinata ironia di Anatole France

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anatole-france-8Anatole France, grande scrittore francese di raffinata cultura, è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1921 con la seguente motivazione: «in riconoscimento della sua brillante realizzazione letteraria, caratterizzata da nobiltà di stile, profonda comprensione umana, grazia, e vero temperamento gallico».
Nelle sue opere si avverte il suo profondo pessimismo sulla natura umana che si traduce in disincantato scetticismo espresso ironicamente con sentimenti perennemente altalenanti tra comprensione e tristezza. Dietro la sua graffiante ironia si cela però il suo profondo coinvolgimento alla tragedia dell’uomo moderno che vede lo scrittore costantemente impegnato nella difesa della dignità umana. Per il suo dichiarato ateismo e la sua fede socialista, è stato messo all’indice dalla Chiesa cattolica e disprezzato dai surrealisti che considerano la sua opera banale e sterile. Il risultato di questo accanimento, dovuto più che a ragioni stilistiche al suo scomodo messaggio, è l’oblio in cui è precipitato lo scrittore dopo la sua morte. Ancora oggi la sua produzione letteraria non è facile da reperire perché, a causa della scarsa richiesta dei suoi libri, molti sono gli editori che non li ristampano.
Eppure il suo peculiare stile, caratterizzato da una sottile ironia, sempre elegantissima, e da una magistrale abilità nell’afferrare le infinite sfumature della vita e dell’animo umano, avevano riscosso un clamoroso successo costituendo un modello per molti intellettuali del periodo, tra cui Marcel Proust.
A causa del suo acuto spitito di osservazione, la sua coraggiosa coerenza e la scarsa fiducia nel genere umano, il suo ideale politico non gli impedirà di scorgere il marcio anche dove non avrebbe voluto vederlo ed il male in assoluto che non riesce assolutamente a giustificare è l’intolleranza.
anatole-france-9Impossibile non accostare lo spirito ribelle di Anatole France a quello di altre due personalità che hanno segnato il pensiero dell’uomo. Il primo è indubbiamente il disincantato e caustico filosofo Voltaire che con la sua sorridente ironia si scaglia contro tutte le religioni ufficiali, ree di aver rallentato il progresso dell’umanità. Il secondo, contemporaneo di France, è l’inglese Shaw, il battagliero scrittore che cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’ingiustizia sociale e la discriminazione nei confronti delle donne.
La personalità di France emerge dalla storia della sua vita e dalla sua arte. La sua incredibile audacia, accompagnata da un profondo senso di giustizia, lo induce a non esitare mai nel prendere posizione, anche a costo di rischiare la sua fama e le sue fortune. Un esempio, tra tanti, di questa sua coerenza morale la possiamo riscontrare nel suo rifiuto alla rosetta della Legion d’Onore per manifestare la propria solidarietà a Zola, privato di tale onorificenza.
Figlio di un negoziante di libri, nasce a Parigi il 16 aprile del 1844 e mostra sin dalla giovane età una grande passione per lo studio della Rivoluzione francese e per la lettura. Non particolarmente brillante negli studi scolastici, consegue tuttavia la laurea nel 1864 e comincia a lavorare come giornalista e critico presso varie riviste culturali e quotidiani.
Ottiene l’impiego di bibliotecario presso il Senato e continua a coltivare la sua passione per la scrittura, dapprima componendo poesie e poi dedicandosi completamente alla prosa in cui si può rilevare il suo stile narrativo colto a difendere la classicità e ad aborrire ogni forma di velleitaria originalità.
Raggiunta la sicurezza economica si sposa nel 1877 con Marie-Valérie Guérin de Sauville, dalla quale avrà una figlia.
Dopo la pubblicazione di due racconti ,raggiunge la notorietà nel 1881 grazie al romanzo “Il delitto dell’accademico Sylvestre Bonnard“, feroce satira dell’ambiente accademico, che gli procura il prestigioso premio conferito dall’Académie française.

Anatole France, biografia e citazioni
Insieme ad Émile Zola e altri intellettuali dell’epoca, prende apertamente posizione contro la condanna di Dreyfus e, preoccupato del sopravvento della corrente conservatrice e dall’antisemitismo dilagante, decide di rivolgere una grande attenzione alle tematiche sociali del suo paese. Si batte per la laicizzazione della scuola pubblica e, dopo la rivoluzione russa, non fa mistero delle sue idee socialiste. Ma la sua implacabile osservazione della società aumenta ogni giorno di più il suo disincanto che lo conduce ad un acuto pessimismo riguardo il suo sogno, ormai infranto, di poter assistere ad un cambiamento del mondo. Non sono i regimi politici ad essere cambiati, ma dovrebbero essere gli uomini stessi a mutare il loro essere. Da qui scaturisce la sua disillusione e, probabilmente, anche quella di tutti coloro che aspiravano ad un mondo migliore scontrandosi irrimediabilmente con una realtà talmente crudele da annientare qualsiasi speranza.

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Nonostante le continue disillusioni non cesserà mai di esprimere le proprie opinioni pacifiste ed anche nella sua vita privata si comporterà sempre con coerenza, manifestando un sereno disprezzo verso il conformismo e le convenzioni.
Troverà un appagamento del suo spirito inquieto nella donna amata condividendo con lei i suoi ideali. La donna della sua vita non è la sua consorte, bensì Madame de Caillavet, una donna più anziana di lui, di rara intelligenza e cultura che diventerà la sua compagna di vita e di arte fino alla morte.
Tra i suoi romanzi di maggiore rilievo bisogna ricordare “Thaïs, “Il caso Crainquebille, “L’isola dei pinguini, “Gli dei hanno sete“, “Il Giglio Rosso e “La rivolta degli angeli. Quest’ultima opera è stata recensita da Ruggero Bianchi affinché venga riscoperta la grandezza di questo autore francese. Ecco un estratto del suo commento al libro in questione: «Amara e pungente riflessione sull’assurdità di ogni conflitto, le cui pulsioni idealistiche, quand’anche ci siano, sfociano senza scampo nel trionfo di un Potere identico a quello che si vorrebbe abbattere, il romanzo è l’affresco di un universo che azzera ogni distinzione, a cominciare da quella tra angeli e demoni, diversi nei ruoli ma non nella natura. Dio stesso è un angelo/demone che qui prende il nome di Ialdabaoth. Non è né infinito né assoluto e, qualora fosse sconfitto, verrebbe a sua volta scagliato nell’inferno. E se Lucifero trionfasse, appena preso il posto dell’Altissimo farebbe propri i valori e le scelte del suo predecessore. Gnostico e libertino, razionalista e dionisiaco, utopico e immoralista, arcadico e scettico, La rivolta degli angeli è uno scritto affascinante, insaporito da un pizzico di esprit alla Voltaire e di humour alla Dickens.»

Anatole France, biografia e citazioni
Quattro anni prima della sua morte, avvenuta il 12 ottobre 1924 a Saint-Cyr-sur-Loire, la Chiesa aveva messo all’indice tutte le sue opere.
A questo scrittore, scivolato ingiustamente nel dimenticatoio, dedico una raccolta delle sue più belle citazioni che indurranno ad approfondire la conoscenza della sua opera, scevra da ambiguità e densa di critiche alla barbara stupidità umana e al fanatismo distruttivo. E quel suo abbraccio al socialismo, visto come salvezza dell’umanità, si appanna lentamente fino a dissolversi del tutto lasciando un’impronta amara nelle sue ultime opere. Forse Anatole France, così come altri intellettuali, può ben simboleggiare il percorso che un po’ tutti i sognatori hanno intrapreso per poi imboccare il cammino della solitudine in un mondo che appare per lo più indifferente all’ingiustizia e alle contraddizioni sociali.

Ritratto di Anatole France di Théophile Steinlen.

Una persona non è mai felice se non a prezzo d’una certa ignoranza.
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Ogni cambiamento, anche agognatissimo, ha le sue malinconie, perché quel che si lascia è una parte di noi: bisogna morire a una vita per entrare in un’altra.
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La verità è che gli uomini animati da una fede comune non hanno nulla di più urgente che sterminare quelli che la pensano diversamente, soprattutto se la differenza è minima.
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Fino a quando non hai amato un animale, una parte della tua anima sarà sempre senza luce.
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Anatole France, breve biografia e citazioni
Le prostitute sono più vicine a Dio delle donne oneste: han perduto la superbia e non hanno più l’orgoglio. Non si gloriano di quel nulla di cui la matrona si onora. Possiedono l’umiltà, pietra angolare delle virtù gradite al Cielo.
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La prima virtù degli uomini davvero grandi è che essi sono sinceri. Essi hanno sradicato l’ipocrisia dai loro cuori.
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Se la bellezza è un’ombra, il desiderio è un lampo.
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L’istruzione non consiste tanto in quello che hai mandato a memoria, e nemmeno in quante cose tu conosca. È la capacità di differenziare tra ciò che conosci e ciò che non conosci.
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Anatole France, biografia e citazioni

Ritratto di Anatole France eseguito da Radierung von a. Zorn

Se un milione di persone dice una cosa stupida, la cosa non cessa di essere stupida.
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Sono soltanto i poveri a pagare in contanti, e non per virtù, ma perché non dispongono di un credito.
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Caso è forse lo pseudonimo di Dio quando non voleva firmare.
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Era uno di quegli uomini che pretendono di rinchiudere l’universo in un armadio. Questo è il sogno di ogni collezionista. E siccome questo sogno è irrealizzabile, i veri collezionisti, come gli amanti, anche nella felicità vengono colti da tristezza infinita. Sanno che non potranno mai chiudere a chiave la terra intera, mettendola in una vetrina. Da qui viene la loro profonda malinconia.
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Facendone un peccato il Cristianesimo ha fatto molto per il sesso.
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Anatole France, biografia e citazioni
Non studiavo niente, e perciò imparavo molto.
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L’artista deve amare la vita e mostrarci che è bella. Senza di lui non ne saremmo tanto sicuri.
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L’amore è come la devozione; viene tardi. Non si è né innamorate né devote a vent’anni, a meno che non si abbia una disposizione speciale, una specie di santità innata. Anche le predestinate lottano a lungo contro la grazia d’amare, più tremenda della folgore che cade sulla via di Damasco. La donna, il più delle volte, non cede all’amore-passione che all’età in cui la solitudine non si teme più. Gli è che in realtà la passione è un deserto arido, una Tebaide ardente. La passione, è l’ascetismo profano, duro quanto l’ascetismo religioso.
Così, è per questo che le grandi passionali sono così rare come le grandi penitenti. Chi conosce bene la vita ed il mondo, sa che le donne non si mettono volentieri sul delicato lor petto il cilicio di un vero amore. Sa che non v’è nulla di più raro di un lungo sacrificio. Pensate quel che una donna deve immolare quando ama. Libertà, tranquillità, attraenti moti di un’anima libera, civetteria, spassi, piaceri: vi perde tutto.
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La terra […] è come la donna: non vuole si sia con essa né timidi né brutali.
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Quel che vediam la notte, è lo sfortunato residuo di quanto abbiamo negletto durante la veglia. Il sogno è sovente la rivincita delle cose disprezzate o il rimprovero degli esseri abbandonati. Da qui l’imprevisto e talvolta la tristezza.
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Anatole France, biografia e citazioni
Altro motivo d’orgoglio, esser cittadini! Ciò consiste, per i poveri, a mantenere e conservare i ricchi nella loro potenza e nel loro ozio. Essi devono lavorare, di fronte alla maestosa uguaglianza della legge, che proibisce al ricco come al povero di dormire sotto i ponti, di chieder la carità per la strada e di rubar del pane. È uno dei benefici della Rivoluzione. Siccome questa rivoluzione è stata fatta da dei pazzi e degli imbecilli, a profitto degli accaparratori di beni nazionali, e in sostanza non si risolve che nell’arricchimento dei contadini scaltri e dei borghesi usurai, essa elevò, sotto il nome di uguaglianza, l’impero della ricchezza. Essa ha dato la Francia in balia dei finanzieri, che da cent’anni la divorano. Essi vi stanno da padroni e signori. Il governo apparente, composto di poveri diavoli, meschini, gretti, paurosi e nefasti, è al soldo dei finanzieri. Da un secolo, in questo paese avvelenato, chiunque ama i poveri è ritenuto un traditore della società. E si è considerati pericolosi quando si afferma che vi sono dei miserabili. Si sono fatte persino delle leggi contro l’indignazione e la pietà. E quello che dico adesso, non si potrebbe stampare.
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È da saggio guardare all’incerto avvenire senza paura e senza speranza. Che ci importa di quello che gli uomini penseranno di noi? Non abbiamo altri testimoni e giudici che noi stessi.
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Rimproveriamo alla gente di parlare di sé; ma è l’argomento che sa trattare meglio.
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Nell’oscurità, in silenzio e tra i libri io posso vivere, come i topi, di briciole.
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Anatole France, biografia e citazioni

Anatole France ritratto da Auguste Leroux, 1906

Gli uomini […] soffrono perché sono privi di ciò che par loro un bene, o perché, possedendolo, temono di perderlo, o perché non possono liberarsi di ciò che par loro un male. Cessino di credere così, e tutti i mali sono finiti.
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Che follia potrebbe essere desiderare la bellezza? Non è forse invece ragionevole che quel che passa si congiunga a quel che non dura e che il lampo divori l’ombra fuggevole?
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L’opinione degli altri non vale il sacrificio di uno solo dei nostri desideri.
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Ah, la Virtù: potessi un dì raggiungerla… Intanto, versatemi da bere!
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Considero la pietà del ricco verso il povero ingiuriosa e contraria alla vera fratellanza umana.
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La legge, nella sua solenne equità, proibisce al ricco come al povero di dormire sotto i ponti, di elemosinare nelle strade e di rubare pane.
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Anatole France, biografia e citazioni

Anatole France ritratto da Théophile Alexandre Steinlen, 1920

L’idea di una giustizia giusta non ha potuto germogliare che nella testa di un anarchico.
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È nella natura umana pensare in modo saggio e agire stupidamente.
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La giustizia è sancire l’ingiustizia esistente.
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Il presente è arido e torbido, l’avvenire nessuno lo sa; tutta la ricchezza, tutto lo splendore, tutta la grazia del mondo è nel passato.
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L’ironia è la giovinezza della riflessione e la gioia della saggezza.
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Il buon critico è quello che racconta le avventure della sua anima in mezzo ai capolavori.
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L’uomo comune, anche se non sa che farsene di questa vita, ne vuole un’altra che duri per sempre.
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