Jimmy’s Hall – Una storia d’amore e libertà

Il grande regista Ken Loach con questo film, dopo il capolavoro “Il vento che accarezza l’erba“, ci conduce ancora una volta nella tormentata Irlanda e ambienta la storia durante il periodo della Grande Depressione del 1929, che fino a qualche anno fa sembrava a noi così distante e difficilmente ripetibile, ma che invece, come lo stesso cineasta mette in rilievo, è molto simile al momento storico drammatico che stiamo vivendo, spesso in modo inconsapevole: «tra la crisi di allora e quella di adesso c’è un grande parallelo. Allora ci sono stati attacchi diretti ai lavoratori come ci sono oggi.»
Ken Loach si distingue ancora una volta dalla melassa di certe banali pellicole natalizie d’evasione attuando la sua denuncia sociale tramite un film che ruota intorno alla storia vera dell’attivista socialista Jimmy Gralton. Costretto a trasferirsi nel 1921 a New York, fa ritorno dieci anni dopo al suo paese, nella contea di Leitrim, in cui è noto per aver messo su anni prima una sala in cui poter ballare e dedicarsi ad attività sportive e culturali. Torna a vivere dalla madre, che necessita di assistenza, e ricomincia a lavorare la terra, deciso a condurre la propria vita serenamente. Ma il suo animo di attivista per i diritti umani si agita perennemente dentro di sè e, quando i giovani del luogo gli chiedono con insistenza di riaprire quel locale chiamato Pearse-Connolly Hall, Gralton, inizialmente restìo, si lascia travolgere dall’entusiasmo dei ragazzi e acconsente a tale richiesta, pur consapevole dei rischi che comporterà e il riaccendersi di ostilità da parte di chi già anni prima lo avevo costretto a chiudere la sala.

jimmy's hall una storia d'amore e di libertà recensione e trama

Barry Ward interpreta Jimmy Gralton

La riapertura di quel centro di aggregazione sociale, infatti, scatenerà l’ira dei nemici di sempre che considerano pericolose e sovversive le attività che vi si svolgono. E ancora una volta Jimmy e la sua comunità dovranno affrontare quelle stesse autorità ecclesiastiche e politiche che temono di perdere il controllo delle masse, ben tenute a bada da quei dettami della religione cattolica volti a condizionare la vita della gente. La sala da ballo diventa il punto di riferimento dei poveri della zona che usano quel centro di aggregazione anche per confrontarsi sui loro problemi, per imparare e soprattutto per sognare. Un luogo in cui è possibile liberare il proprio essere senza costrizione alcuna. Un luogo che irrita chi detiene il potere.
jimmy's hall una storia d'amore e libertàKen Loach denuncia senza mezzi termini il potere manipolativo di una Chiesa che, tranne rari casi, ha sempre affiancato le dittature e i governi più oscurantisti nella sua opera di coercizione delle masse raccontando una storia che solo apparentemente appartiene al passato, come lui stesso sottolinea, anche se il suo «non è un film anticattolico, ma una riflessione su quella parte della chiesa che, ieri come oggi, si coalizza con il potere economico e vuole eliminare chiunque diffonda libertà di pensiero e diritti. La storia di Jimmy mi è piaciuta anche perché, con la sua energia e la voglia di vivere, contraddice il pregiudizio secondo cui le persone di sinistra sono cupe, depresse, contrarie al divertimento. »

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Jim Norton nel ruolo di Padre Sheridan

Nonostante il triste finale, l’ultimo film di Ken Loach, riesce a infondere un po’ di speranza ricordandoci una figura storica sconosciuta ai più e che non riesce a restare indifferente all’oppressione culturale che affligge la sua comunità. Il regista sembra volerci dire che sono esistiti ed esistono ancora uomini pronti a rischiare per le proprie idee e, anche se fanno parte di quella sparuta minoranza di persone che sembrano non lasciare alcun segno nella storia, effettivamente sono solo loro, mai disposti a scendere a compromessi, a provare a rendere il mondo migliore.
Sebbene il tema affrontato investa il mondo degli oppressi, il film ci immerge in scene di allegre e raffinate danze irlandesi ed episodi di solidarietà umana lasciando nello spettatore una sensazione di calore che sembra svanire quando si spengono le luci e si affronta la solita dura realtà di ogni giorno. Eppure sono proprie queste storie ad accendere in noi il desiderio di contribuire nel nostro piccolo a migliorare il mondo e l’unico modo per farlo è sempre stato e sempre sarà la conoscenza, l’istruzione, tema di grande attualità soprattutto nel nostro paese, bocciato più volte dall’UE per gli scarsi investimenti sulla scuola.
Il bravissimo attore che interpreta Jimmy, Barry Ward, pur essendo irlandese, ammette la propria ignoranza sulla conoscenza di quel notevole attivista e commenta così tale figura: «Gralton aveva portato dai suoi viaggi idee nuove. Gli piaceva divertirsi e stare in mezzo alla gente ma era anche impegnato in politica e convinto che l’istruzione fosse fondamentale: nelle sale da ballo che aveva aperto nelle città in cui aveva vissuto organizzava sempre anche corsi di studio.»
Il tema tristemente attuale portato da Ken Loach mostra quanto poco sia cambiato il mondo, anche se la storia è ambientata nell’Irlanda degli anni ’30. In fondo ancora oggi il potere teme la libertà perchè ne minaccia l’esistenza.
Film molto coinvolgente, Jimmy’s Hall – Una storia d’amore e libertà, colpisce profondamente anche per l’accenno di una profonda vicenda d’amore clandestina poeticamente delineata in un ballo in cui qualsiasi parola ne stroncherebbe la magia.
jimmy's hall storia d'amore e libertàL’eccezionale fotografia del meraviglioso paesaggio rurale irlandese, i temi trattati e la maestrìa di attori quasi tutti non professionisti, rendono il film un piccolo gioiello che merita di essere visto, un inno alla libertà di pensiero che nessuna apparente vittoria materiale potrà mai distruggere e che riesce per poche ore a farci « Tornare ad essere i padroni delle nostre vite…per vivere davvero!
Festeggiare…e danzare…da uomini e donne liberi!
»
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( Le immagini sono stare reperite sul web)

Il trailer del film

 

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