Il cinismo illustrato da Eduardo Salles

«Dentro ogni persona cinica, c’è un idealista deluso».
George Carlin

La corrente filosofica dei cinici, sorta durante un periodo storico piuttosto difficile e incerto dell’era ellenistica, indicava determinati cammini da intraprendere per raggiungere la pace interiore e la felicità. Una felicità da conquistare solo fondendosi armonicamente con la natura e distaccandosi da tutte quelle illusioni umane materialiste in grado di donare solamente un attimo di piacere pronto a dileguarsi presto e lasciando dietro di sé una scia di insoddisfazione.
Il filosofo cinico riteneva che la felicità derivava da se stesso, dall’essere in grado di bastarsi fino quasi a giungere a non aver più alcun bisogno del mondo e a liberarsi da tutti quei messaggi negativi inviati dalla società, assumendo un atteggiamento impassibile nei riguardi di tutto ciò che considerava privo di alcun valore. Il suo disprezzo verso le convenzioni sociali e certe infime aspirazioni umane, come la brama di potere e la ricerca spasmodica del successo o della ricchezza vengono ben evidenziati nel suo stile di vita nettamente avverso a tutto ciò a cui la gente comune dà valore.
Oggi viene definito cinico ogni gesto o pensiero volto a denigrare l’essere umano, e tale termine può essere facilmente associato al misantropo e al nichilista. Con una differenza notevole, però. Il cinico mitiga il suo pessimismo con il sarcasmo o l’ironia. Molti sono stati gli intellettuali che hanno palesato, attraverso le loro opere, il cinismo moderno. Basta pensare a Voltaire, Oscar Wilde, Arthur Schopenhauer, Mark Twain, Giacomo Leopardi, Friedrich Nietzsche e a Charles Bukowski nella letteratura, a Woody Allen nel cinema e a Andy Warhol nell’arte, solo per ricordare i nomi più noti. Termine usato spesso con disprezzo per etichettare individui privi di alcun senso morale e svuotando così del tutto il suo significato originario, il cinismo ridicolizza tutte quelle azioni umane, considerate scontante dalla maggioranza, ma che al suo sguardo acuto appaiono stupide, tristi, squallide o prive di senso. Il cinico, quello vero, attento osservatore dei costumi e delle convenzioni sociali, rende visibile la sua analisi in diversi modi, anche attraverso le illustrazioni, come quelle realizzate dal giovane disegnatore messicano Eduardo Salles, classe 1987.

Tradotte dallo spagnolo all’inglese dal blog Bored Panda, la collezione, intitolata “Cinismo Ilustrado“, continua ad arricchirsi di irriverenti e geniali illustrazioni, tutte ideate e realizzate da Salles, noto anche come pubblicitario, designer, scrittore e professore. I suoi disegni riescono a far emergere, talvolta in modo brutale, le sue pungenti critiche riguardanti l’occupazione, il benessere occidentale o la rivoluzione social e digitale.
Di seguito alcune sue illustrazioni che riescono a ben riassumere, in mezzo alla solita melassa insipida di ipocrisia che ha sempre caratterizzato tutte le società schizofreniche create da noi “esseri evoluti”, i paradossi con cui conviviamo quotidianamente e che, grazie alla loro semplicità e immediatezza, suscitano in noi osservatori un sorriso profondamente amaro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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