Risuona ancora il barbarico “YAWP” di Walt Whitman sopra i tetti del mondo

«Mi contraddico, forse? Ebbene mi contraddico (sono vasto, contengo moltitudini) …»

Walt Whitman, biografia, opere e citazioni
Ritenuto il più grande poeta americano, Walt Whitman libera la poesia dalle convenzioni tradizionali componendo dei versi altamente originali e audaci. Nella prefazione del suo capolavoro “Foglie d’erba” esprime con vigore le sue idee riguardo la poesia difendendo il suo stile estremamente originale che infrange ogni tradizione di rima e di ritmo. Dopo un esordio prettamente tradizionale, Whitman libera la sua penna creando versi innovativi che riescono a fondere in modo sublime poesia, prosa e parole usate nel linguaggio colloquiale mostrando una potente abilità nell’esprimere la profonda passione per i suoi ideali di democrazia e di fratellanza e il suo sincero amore per la natura e tutte le sue creature. Noto anche per aver attribuito un’enorme importanza alle relazioni sessuali e per aver esaltato il corpo come manifestazione della vita, non poche sono state le critiche rivolte alle sue poesie, giudicate spesso eccessivamente sensuali e immorali. La sua raccolta di poesie, accolta inizialmente con freddezza dai lettori statunitensi, ha migliore fortuna nel Regno Unito, sebbene durante gli ultimi anni della sua vita, Withman diventa una sorta di figura cult nel mondo letterario americano. La sua opera sembra rappresentare i giovani Stati Uniti nel loro momento di grande espansione, esaltata dal poeta con innovazioni stilistiche che rigettano la rima, utilizzano versi che superano anche le tre righe e ricorrono a lunghissimi elenchi in cui vengono posti l’uno accanto all’altro, per sottolinearne l’uguaglianza, tutti i protagonisti e gli aspetti della società americana.
Walt Whitman, biografia, opere, stile e citazioniNato il 31 maggio del 1819 a Long Island da una famiglia molto modesta, trascorre l’ infanzia a Brooklyn dove frequenterà la scuola fino a undici anni. Molto abile nel lavoro manuale, aiuta il padre carpentiere nella sua attività e successivamente comincia a lavorare come apprendista presso una tipografia. Nel 1835 riesce ad aprire una sua tipografia, ma un incendio la distrugge ed è costretto a cambiare lavoro.
Durante gli anni in cui svolge la mansione di stampare libri, non resiste alla curiosità di leggerli formandosi così, da semplice autodidatta. La sia preparazione culturale gli consente di insegnare l’anno successivo in piccole scuole in cui adotterà un metodo didattico nuovo, ponendo in primo piano l’individualità del bambino. Ma la sua attività di insegnante dura molto poco; viene infatti accusato di aver intrattenuto una relazione sessuale con uno dei suoi studenti e gli viene preclusa per un periodo di tempo la possibilità di esercitare tale professione.
Nel 1841 intraprende la professione di giornalista e nel 1848 dirige il Brooklyn Freeman, giornale progressista e dichiaratamente avverso alla politica schiavista.
Un viaggio compiuto nel 1848, che gli dà l’occasione di visitare New Orleans e Chicago, gli permette di conoscere, attraverso la navigazione del Mississippi e dei Grandi Laghi, la meravigliosa natura del suo paese. E dal 1851 al 1854, mentre lavora come falegname a Brooklyn, comincia a prendere appunti per catturare tutte le emozioni dentro di sé e che poi daranno origine alla sua grande raccolta di poesie “Foglie d’erba“, continuamente revisionata e riscritta più volte. Pubblicherà da sé la prima versione di tale libro e cercherà di venderlo come ambulante, fermando la gente per strada ed invitandola ad acquistare la sua opera.

Walt Whitman, biografia, opere e citazioni

Foglie d’erba

Dal 1863 al 1865 assiste, soprattutto dal punto di vista psicologico, i feriti della guerra civile e tale esperienza sarà poi raccolta nell’opera “Rulli di Tamburi“, scritta nel 1865 e inclusa poi in Foglie d’erba.
D’indole solitaria e tormentata, forse anche per la sua presunta omosessualità, costretta ad essere celata nell’America puritana di quegli anni, trascorre gli ultimi vent’anni della sua vita a Camden, nel New Jersey, insieme al fratello George, dopo essere stato colpito da un ictus che gli procura una parziale paralisi.
Continua a pubblicare e scrivere altre poesie, nonostante le precarie condizioni di salute.
La morte lo coglierà il 26 marzo del 1892.

In questo poeta alla ricerca di sé, che guarda con attenzione il mondo che lo circonda per interiorizzarlo nel proprio io poetico, che lo stesso Whitman definisce “corpo-anima“, si denotano le influenze tratte dalle sue esperienze di vita e dal trascendentalismo di Emerson. A questo cantore di un’America vista come simbolo di democrazia, che ama passeggiare e sperimentare quella sensazione di estasi nell’unirsi profondamente alla natura, che inneggia alla libertà, all’amore e alla solidarietà umana, opponendosi con forza a tutti i pregiudizi presenti nella sua epoca, dedico una raccolta delle sue poesie più belle, invitandovi a perdervi nelle liriche di questo grandissimo poeta americano.

Walt Whitman, biografia, opere e citazioni

O Capitano! mio Capitano!

O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è finito,
La nave ha superato ogni tempesta, l’ambito premio è vinto,
Il porto è vicino, odo le campane, il popolo è esultante,

Gli occhi seguono la solida chiglia, l’audace e altero vascello;
Ma o cuore! cuore! cuore!
O rosse gocce sanguinanti sul ponte
Dove è disteso il mio Capitano
Caduto morto, freddato.

O Capitano! mio Capitano! alzati e ascolta le campane; alzati,
Svetta per te la bandiera, trilla per te la tromba, per te
I mazzi di fiori, le ghirlande coi nastri, le rive nere di folla,
Chiamano te, le masse ondeggianti, i volti fissi impazienti,
Qua Capitano! padre amato!
Questo braccio sotto il tuo capo!
É un puro sogno che sul ponte
Cadesti morto, freddato.

Ma non risponde il mio Capitano, immobili e bianche le sue labbra,
Mio padre non sente il mio braccio, non ha più polso e volere;
La nave è ancorata sana e salva, il viaggio è finito,
Torna dal viaggio tremendo col premio vinto la nave;
Rive esultate, e voi squillate, campane!
Io con passo angosciato cammino sul ponte
Dove è disteso il mio Capitano
Caduto morto, freddato.
***

Walt Whitman, biografia, opere e citazioni

Io canto l’individuo
Io canto l’individuo, la singola persona
Al tempo stesso canto la Democrazia, la massa
L’organismo, da capo a piedi, canto,
La semplice fisionomia, il cervello da soli non sono degni
della Musa: la Forma integrale ne è ben più degna,
E la Femmina canto parimenti che il Maschio.

Canto la vita immensa in passione, pulsazioni e forza,
Lieto, per le più libere azioni che sotto leggi divine si attuano,
Canto l’Uomo Moderno.
***

Che cos’è l’erba?
Mi chiese un bambino portandomene a piene mani;
come potevo rispondergli?
Non so meglio di lui che cosa sia.
Suppongo che sia lo stendardo della mia vocazione,
fatto col verde tessuto della speranza.
O forse è il fazzoletto del Signore,
un ricordo profumato lasciato cadere di proposito,
con la cifra del proprietario in un angolo
sicchè possiamo vederla e domandarci di chi può essere?
O forse l’erba stessa è un bambino,
il bimbo generato dalla vegetazione.
O un geroglifico uniforme che voglia dire,
crescendo tanto in ampi spazi che in strette fasce di terra,
fra bianchi e gente di colore, Canachi, Virginiani,
Membri del Congresso, gente comune,
io do loro la stessa cosa e li accolgo nello stesso modo.
***

Noi due ragazzi che stretti ci avvinghiamo

Noi due ragazzi che stretti ci avvinghiamo,
mai che l’uno lasci l’altro,
sempre su e giù lungo le strade, compiendo escursioni a Nord e a Sud,
godiamo della nostra forza, gomiti in fuori, pugni serrati,
armati e senza paura, mangiamo, beviamo, dormiamo, amiamo,
non riconoscendo altra legge all’infuori di noi,
marinai, soldati, ladri, pronti alle minacce,
impauriamo avari, servi e preti, respirando aria,
bevendo acqua, danzando sui prati o sulle spiagge,
depredando città, disprezzando ogni agio, ci beffiamo delle leggi,
cacciando ogni debolezza, compiendo le nostre scorrerie.
***


Un’ora per la pazzia e la gioia
Un’ora per la pazzia e la gioia!
Oh, furioso! Non rinchiudetemi!
(Che cos’è che mi libera così nella tempesta?
Che significano le mie urla tra i lampi e i venti rabbiosi?)
Bere i mistici deliri più in profondità che ogni altro uomo.
Oh, sofferenze tenere e selvagge.…
Oh, abbandonarmi a te, chiunque tu sia, e tu a me, sfidando il mondo.
Ritornare in Paradiso! Oh, timido e femmineo.
Attirarti a me, porre su di te per la prima volta le mie labbra.
Oh, l’enigma, il nodo triplice, il gorgo scuro e profondo, tutto senza lacci, illuminato.
Andare di corsa dove finalmente c’è spazio abbastanza e aria a sufficienza!
Svincolarsi da legami e convenzioni, io dai miei, tu dai tuoi!
Trovare un nuovo e sinora impensato accordo col meglio della Natura!
Avere la bocca libera dal bavaglio!
Sentire oggi e ogni giorno che noi bastiamo come siamo.
Oh, qualcosa di mai provato, qualcosa di simile all’estasi.
Sfuggire del tutto ad ogni ancora e a ogni presa.
Andare liberi, amare liberi, precipitarsi incauti e pericolosi.
Corteggiare la distruzione col sarcasmo e con l’invito.
Ascendere, saltare verso i cieli dell’amore che mi indichi, salire sin lassù con la mia Anima inebriata.
Perdermi, se così deve essere.
Nutrire il resto della mia vita con un’ora di pienezza e di libertà.
Con un’ora breve di pazzia e di gioia.
***

A una semplice prostituta
Non scomporti – sii a tuo agio con me
sono Walt Whitman, liberale e forte come la Natura,
e finché il sole non ti eviterà, non sarò io ad evitarti,
finché le acque non si rifiuteranno di brillare per te,
né le foglie di frusciare per te,
le mie parole non si rifiuteranno di brillare e stormire per te.Piccola mia, fisso con te un appuntamento,
e ti chiedo di prepararti per essere degna
di questo incontro,
ti chiedo anche di essere paziente e pura finché io giunga. Per ora ti saluto con uno sguardo eloquente
affinché tu non possa dimenticarmi.

***

,

lo sono colui che ha un angoscioso desiderio

lo sono colui che ha un angoscioso desiderio d’amore;
gravita la terra? la materia non attira, bramandola, tutta
la materia?
Così il mio corpo verso tutti quelli che incontro o
conosco.
***

Non chiudete le porte

Non chiudete per me le vostre porte superbe biblioteche,
perché ciò che mancava su tutti i vostri scaffali pieni,
e di cui voi avevate più bisogno, vi porto,
dalla guerra emergendo, un libro ho fatto,
le parole in esso sono niente, l’impulso in esso ogni cosa,
un libro separato, non legato al resto né sentito
dall’intelletto,
ma voi non dette latenze vibrerete in ogni pagina.
***

 

Come il tempo si avvicina

Come il tempo si avvicina una nuvola cupa,
un terrore al di là di ciò che conosco mi oscura.
Andrò via,
traverserò gli Stati intanto, ma non so dire verso dove o
quanto a lungo,
forse presto un giorno o una notte mentre starò cantando
la mia voce all’improvviso cadrà.
Oh libro, oh canti! Allora tutto non ammonterà che a
questo?
dobbiamo semplicemente arrivare a questo inizio di noi?
– eppure è abbastanza, anima;
oh anima, siamo apparsi, con sicurezza – e questo basta.
***

Paumanok

Bellezza marina! sdraiata a scaldarti!
Da un lato ti bagna il tuo interno oceano, largo, pieno di
traffici, vapori, vele,
dall’altro ti accarezza il vento dell’Atlantico, feroce o
dolce -possenti scafi scorrono scuri nella distanza.
Isola dei dolci ruscelli d’acqua buona – d’aria e terreno
salubre!
Isola della spiaggia salmastra, della brezza, del mare!
***


Dall’ondeggiante oceano la folla

Dall’ondeggiare oceano, la folla, venne teneramente a
me una goccia,
mormorando Io ti amo, tra non molto morirò
ho fatto un lungo viaggio solo per guardardi, toccarti,
perchè non potevo morire sinchè non ti avessi guardato,
perchè temevo di poterti poi perdere.

Ora ci siamo incontrati, ci siamo guardati, siamo salvi,
ritorna in pace all’oceano mio amore,
anch’io sono parte di quell’oceano amore, non siamo così
separati,
considera il grande globo, la coesione di tutto, quando è
perfetta!
Ma per me, per te, il mare irresistibile deve separarci,
e se per un’ora ci tiene lontani, non può tenerci lontani
per sempre;
non essere impaziente – un istante – sappi che io saluto
l’aria, l’oceano e la terra,
ogni giorno al tramonto per amor tuo, amore.

***

Poeti futuri

Poeti futuri Poeti futuri! oratori, cantori, musicisti a venire!
L’oggi non può giustificarmi e chiarire che cosa sono,
ma voi, una nuova nidiata, nativa, atletica, continentale,
più grande di quelle conosciute prima,
sorgete! poiché voi dovete giustificarmi.
Per me io non scrivo che una o due parole indicative per
il futuro,
non faccio che avanzare un momento soltanto per
girarmi e affrettarmi nell’oscurità.
Sono un uomo che vagabonda senza mai davvero
fermarsi, getta uno sguardo casuale su di voi e poi
distoglie il suo volto,
lasciando a voi di provarlo, di definirlo,
attendendosi le cose più importanti da voi.

***

 

Vivere con gli animali

Credo che potrei andarmene a vivere con gli animali, così placidi sono e dignitosi.
lo mi soffermo e li guardo a lungo e ancora li guardo.
Non sudano né – lamentano la loro condizione,
non giacciono svegli nell’ombra a piangere i loro peccati,
non mi fanno venire la nausea discutendo dei loro doveri,
nessuno è insoddisfatto, nessuno impazzisce per la manìa
di possedere le cose,
nessuno s’inginocchia dinanzi al suo simile,
né a coloro che vissero mille anni or sono,
nessuno di essi è rispettabile o infelice su tutta la terra.
***

Walt Whitman, biografia, opere e citazioni

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10 commenti

  • ritaru69 ha detto:

    Le sue poesie costituiscono un’apoteosi all’amore universale.Ma dobbiamo ammettere che quasi tutti noi abbiamo conosciuto questo immenso poeta grazie al film capolavoro L’attimo fuggente.Non si studia la letteratura americana nelle scuole ed è un male.La letteratura americana,insieme a quella francese e russa, forse è una delle più interessanti.
    Grazie per questo omaggio a uno dei miei poeti preferiti e che ho approfondito dopo aver visto L’attimo fuggente.

    • lacapannadelsilenzio ha detto:

      Allargare i propri orizzonti dovrebbe essere un imperativo categorico per tutti. Ma ciò non accade.
      La scuola dovrebbe proporre corsi di approfondimento per far sì che tutti possano conoscere la cultura di altri paesi; ciò eviterebbe pregiudizi e frasi fatte che spesso si ripetono come un disco rotto. La frase che si sente frequentemente è quella riguardante proprio gli Stati Uniti, dai più considerati un paese senza cultura. E pochi sono a conoscenza, solo per fare un piccolo esempio, della ricchezza e fantasia apportata al romanzo moderno dagli scrittori statunitensi e latinoamericani.
      Ciao, Rita 🙂

  • giocutor ha detto:

    “Oh me, oh vita !
    Domande come queste mi perseguitano,
    infiniti cortei d’infedeli,
    città gremite di stolti,
    che vi è di nuovo in tutto questo,
    oh me, oh vita !

    Risposta

    Che tu sei qui,
    che la vita esiste e l’identità,
    Che il potente spettacolo continui,
    e che tu puoi contribuire con un verso.”

    Immenso.
    Dovrebbero leggere questa poesia tutti quelli che si trascinano stancamente e si lamentano senza contribuire “con un verso”!

    • lacapannadelsilenzio ha detto:

      Forse non tutti vogliono o sono in grado di contribuire con “un verso”.
      Molti preferiscono stordirsi e continuare a seguire il gregge.

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  • […] | perenne di giorno, di notte, restituisco la vita all’origine mia, la abbellisco e purifico. Walt Withman *** Mi piace la pioggia. Mi piace il modo con cui mi striscia gelida lungo il collo. Il modo in cui […]

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