«Si percepisce che quel che si vede nell’inquadratura non si esaurisce nella sua raffigurazione visiva, ma allude soltanto a qualcosa che si estende all’infinito al di fuori dell’inquadratura, allude alla vita.
Il cinema è l’unica forma d’arte che – proprio perché operante all’interno del concetto e dimensione di tempo – è in grado di riprodurre l’effettiva consistenza del tempo – l’essenza della realtà – fissandolo e conservandolo per sempre.»

Luci della ribalta _ Charlie Chaplin
Così Andrej Tarkovskij, regista, sceneggiatore e attore sovietico definiva il cinema, il grande cinema. Quello che riesce a trasmettere sensazioni attraverso immagini che altre forme di espressione artistica non sono in grado di dare. Il cinema è un viaggio che ci trascina in poche ore verso altre realtà, apre una finestra sul mondo in cui viviamo e, attraverso l’espressione visiva, suscita in noi spettatori emozioni indimenticabili che segnano molto spesso la nostra vita in modo profondo e completo.
Soffermiamoci un attimo a riflettere su ciò che accade, e che sembra scontato, quando ci sediamo su una poltrona di un cinema e si spengono le luci. Il grande regista Luis Buñuel riesce a descriverlo in modo efficace. “Il buio che invade a poco a poco la sala equivale all’azione di chiudere gli occhi. E’ allora che comincia sullo schermo e al fondo dell’uomo l’incursione notturna dell’inconscio; le immagini come nel sogno appaiono e scompaiono, il tempo e lo spazio cronologico e i valori relativi di durata non corrispondono più alla realtà.” Dunque il mondo dei sogni, delle emozioni e dell’istinto incontrano nel cinema la massima espressione.
Cadono le nostre corazze e il nostro inconscio si libera; accade spesso che si venga catturati da una grande emozione che può far piangere, far rabbrividire, far riflettere e che a volte ci può anche far cambiare, lasciando una traccia indelebile dentro di noi. Succede infatti molto spesso di uscire dal cinema con le lacrime agli occhi, come se in quel paio di ore fossimo stati totalmente in balìa delle nostre emozioni e non riuscissimo più a distinguere la realtà dalla finzione. Esistono film in grado di farci smarrire dentro la loro atmosfera al punto di aver poi difficoltà nell’immergerci nella realtà.
Naturalmente bisogna fare i necessari distinguo: c’è chi va al cinema solamente perchè vuole distogliere la propria mente dai problemi quotidiani e vede in esso una forma di evasione. In quel caso lo spettatore che vuole solamente divertirsi e distrarsi non seleziona un film di qualità. Il pubblico che invece cerca nel cinema spunti di riflessione rivolge la propria attenzione a quel cinema pensato ed elaborato come espressione artistica.
E proprio al quel cinema vogliamo rivolgere la nostra attenzione. Quel cinema che si può considerare un’elevata forma d’arte e che, come tutte le forme d’arte, deve recare turbamento e far comprendere a chiunque concetti filosofici molto complessi. E in un periodo storico come questo in cui prevalgono superficialità e materialismo, anche il cinema ha un ruolo di primaria importanza nella crescita spirituale e culturale di un individuo. Un ottimo film può riuscire a cambiare la vita di una persona, così come può succedere dopo aver letto un libro gradevole e coinvolgente. Impossibile non condividere il pensiero del grande maestro del cinema Akira Kurosawa: “Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi importati alla pittura, alla scultura, alla musica.”
N.B. Le immagini sono state reperite nel web e quindi considerate di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo lacapannadelsilenzio@yahoo.it e saranno immediatamente rimosse.

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[…] classico hollywoodiano. Nasce così in Francia quella corrente eversiva che investe la cosiddetta “Settima Arte” definita la “Nouvelle Vague” ( La Nuova Onda). Una generazione, così come definita da […]
[…] vita, ma crei qualcosa che va ben oltre questa dimensione […] ». E come dargli torto? Nel cinema il nostro inconscio sembra liberarsi ed in quel paio di ore l’uomo è totalmente in balìa […]
[…] di Charles non giunge né col teatro né con i circhi con cui aveva lavorato per anni: sarà il cinema la passione e il trampolino di lancio di Charlie Chaplin. Grazie al già citato Mark Sennet, […]
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