Reading Time: 4 minutesNon sono mai stato sicuro che la morale della storia di Icaro dovesse essere: “Non tentare di volare troppo in alto”, come viene intesa in genere, e mi sono chiesto se non si potesse interpretarla invece in un modo diverso: “Dimentica la cera e le piume, e costruisci ali più solide.
– Stanley Kubrick
( “Bird Ballerina” di JR, Street Art – Porto di Le Havre )
“Sono convinto che l’Italia rinascerà. Lo capisco dai miei concerti, dal silenzio assoluto con cui la gente ascolta le canzoni mistiche. Sono convinto che sapremo andare oltre la corruzione, gli scandali, la dittatura del denaro, l’egemonia delle cose materiali. Lo spirito avrà la sua rivincita. Comincerà presto un’epoca in cui saranno più importanti lo spirito, la bellezza, la cultura. Che sono poi le grandi ricchezze del nostro paese.”
– Franco Battiato
( 📸 da Pinterest )
“Esiste una parola portoghese che deriva dalla cultura galiziana, una parola intraducibile in italiano, saudade.
Intraducibile perché saudade è un miscuglio di malinconia e di mancanza, persino per ciò che non hai ancora perduto ma sai che perderai, mista tuttavia a un ricordo felice che continua a restare felice, nonostante tutto.“
Da “Il quadro mai dipinto” di Massimo Bisotti.
( 📸 da Pinterest )
Mi fanno paura le persone che hanno una grossolana idea del male.
“Non ho ucciso nessuno.”
“Non ho rubato.”
“Non ho violentato.”
E intanto una infinita catena di bugie, critiche, malignità hanno ucciso, ferito, umiliato e reso insicuro di chi aveva bisogno di gentilezza, sostegno e amore.
– Linda Valentinis
( 📸 Aidan Photograffeuse – via Pinterest )
Il gatto sembra l’incarnazione di ogni cosa soffice, setosa, priva, nella sua composizione, di qualsiasi asperità: un sognatore la cui filosofia è “Dormi e lascia dormire”.
– Saki
( 🎨Timothy Adam Matthews )
Odio la resilienza.
La considero il peggior male della contemporaneità questa capacità di resistere agli urti, di tornare a se stessi dopo aver subìto un trauma o una deformazione. Mi ricorda un gioco della mia infanzia, gli Sbullonati, pupazzi del crash test a cui infliggevi le peggiori torture perché tanto “tornavano sempre come prima”.
Resilienza è la malattia che si spaccia per cura, è l’inno all’efficienza consumistica, è il ribadire sempre quel che si è senza soffrire integralmente, senza spezzarsi mai.
Resilienza è il rendersi funzionali al mondo, che può così masticarti e scaricarti senza rischi e rimorsi: tanto tu sei resiliente, tu sai trarre il meglio da ogni cosa.
Sempre più bravi a rialzarci dopo essere caduti, stiamo perdendo la capacità di restare a terra nel dolore semplicemente a fissare il suolo.
Automi eccellenti in grado di resistere, adattarsi e rafforzarsi davanti a ogni cosa, stiamo diventando incapaci di scoprire la meraviglia dello sparire, dell’indebolirci e del perderci.
Farebbe bene, piuttosto, un esilio da se stessi. Oggi bisognerebbe ostracizzarsi.
Diventare esilienti.
– Andrea Colamedici
( 📸 Arianna Lerussi via Pinterest )
“Per quanto uno possa invecchiare, l’amore è qualcosa che nel momento in cui te ne rendi conto, ormai lo stai già vivendo. Ce ne sono di due tipi; quelli di cui si riesce a vedere la fine e quelli di cui non è possibile. Siamo soltanto noi stessi che possiamo dire di quale dei due si tratti. Il fatto che non si riesca a vedere la fine, è il segno che si tratta di qualcosa di enorme.”
– Banana Yoshimoto
( 📸 da Pinterest )
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