«È l’amore che crea una famiglia». (Anonimo)
Non ho mai esitato a prendere apertamente posizione contro ogni forma di discriminazione e pregiudizio e oggi, 28 giugno, vorrei ricordare una data storica molto significativa. In memoria dei cosiddetti “Moti di Stonewall” desidero rendere omaggio a tutti coloro che sostengono i diritti degli omosessuali, senza accampare scuse di “questioni di coscienza” o attuare improvvisi voltafaccia politici per schiacciare l’occhio all’elettorato conservatore. Nessun credo religioso dovrebbe permettersi di interferire sulla libertà di amarsi e su questo ritengo che i paesi più civili abbiano da tempo aperto gli occhi. Colgo l’occasione anche per spiegare le origini del simbolo del Movimento di Liberazione Omosessuale.
Non poche sono state le persone che avevano confuso la bandiera della pace con quella che si era diffusa sulla rete l’anno scorso, dopo la decisione statunitense di rendere legale il matrimonio tra persone dello stesso sesso in tutti gli Stati Uniti. Una decisione storicamente rivoluzionaria che aveva infiammato l’animo dei progressisti di tutto il mondo.
Poiché non tutti sono a conoscenza delle origini della cosiddetta “bandiera arcobaleno” e di come sia diventata il simbolo del movimento per i diritti civili di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, ritengo sia importante conoscerne la storia.
Una storia che affonda le sue radici negli anni ’70.
Il creatore è stato Gilbert Baker, artista del Kansas, trasferitosi poi a San Francisco, dove diventò un noto sostenitore dei diritti dei gay, in risposta alla richiesta di un attivista della città sulla necessità di un simbolo di lotta della comunità.
Baker progettò una bandiera con otto colori e tinse e cucì insieme a trenta volontari la stoffa usata per realizzarla.
La bandiera arcobaleno, in origine, aveva otto strisce multicolore che mostravano l’influenza delle bandiere usate da vari movimenti e organizzazioni di sinistra di San Francisco nel 1960.
Rosa caldo: il sesso.
Rosso: la vita.
Arancione: la guarigione.
Giallo: il sole.
Verde: armonia con la natura.
Turchese: l’arte.
Indaco: l’armonia.
Violetto: lo spirito.
Prima della creazione di quella bandiera, il simbolo usato era un triangolo rosa per ricordare il tessuto che gli omosessuali erano costretti ad esibire durante le persecuzioni naziste.
Un simbolo triste che rimandava ad uno dei periodi più cupi della storia dell’uomo. Anche per tale ragione Baker riteneva fosse necessario crearne uno nuovo che trasmettesse orgoglio e amore per la vita.
Amico di Harvey Milk, il primo politico statunitense che dichiarò pubblicamente il proprio orientamento sessuale e la cui storia è stata resa nota nel mondo grazie al film del 2008 “Milk” di Gus Van Sant, ricorda vividamente il momento in cui la sua nuova bandiera venne sventolata per la prima volta il 25 giugno del 1978 durante una manifestazione gay: «Il mio ricordo più bello risale al momento in cui fu innalzata quella bandiera… Mi ha emozionato leggere negli occhi della gente la felicità di avere una bandiera che appartenesse a tutti noi. Quello è stato il momento più emozionante della mia vita perché mi ha reso consapevole di aver creato qualcosa di veramente importante per l’umanità».
Il 27 novembre dello stesso anno vennero assassinati Harvey Milk e il sindaco George Moscone dall’ex consigliere comunale Dan White, che si era dimesso qualche giorno prima per manifestare la propria opposizione all’entrata in vigore di una proposta di legge che tutelasse i diritti dei gay. L’uomo si suicidò nel 1985, un anno dopo la sua scarcerazione.

The Hope Speech ( Il discorso della speranza) tenuto da Harvey Milk al “San Francisco Gay Day Parade” nel 1978.
Dopo quel triste episodio, una folla spontanea di oltre trentamila persone, con in mano una candela, sfilò per le strade di San Francisco e l’aumento di richieste per la bandiera creata da Baker aumentò considerevolmente.
La Paramount Flag Company cominciò a venderne un modello diverso dall’originale che eliminò la presenza di due colori. Inizialmente fu eliminato il rosa perché non era disponibile in quel momento in magazzino tale colore e, nel 1979, venne realizzata la versione che oggi tutti conosciamo e in cui non è presente il turchese per motivi di visibilità di tutti i colori, qualora la bandiera venga esposta in verticale.
Il MOMA (Museum of Modern Art) di New York ha appena acquistato la bandiera originale ideata e realizzata da Gilbert Baker.
La bandiera arcobaleno viene esposta ogni anno il 28 giugno per ricordare i cosiddetti “Moti di Stonewall“, rivolte delle comunità gay nei confronti delle incursioni della polizia statunitense che, fino agli inizi degli anni ’70, trovava dei pretesti per arrestare le persone con orientamenti sessuali considerati “sconvenienti” (indossare vestiti del sesso opposto, tenersi per mano o semplicemente riunirsi nel bar gay “Stonewall Inn” di New York).
Quella della bandiera arcobaleno o “della libertà” è una storia sconosciuta ai più, ma che merita di essere raccontata per comprendere la sofferenza dei cosiddetti “diversi” e con la speranza che venga reso legale in tutti paesi del mondo il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Esponiamo anche noi questo simbolo di libertà.
Sarebbe un primo passo per esprimere la nostra solidarietà a chi tanto ha lottato per vedersi garantito il diritto inalienabile di qualsiasi essere umano: l’amore.
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