«Non penso che non esistano persone interessanti. È solo che non tutti riescono ad avere un pieno accesso a se stessi, perché condizionati da una vastità di turbolenze emotive. Ed è per questo che il mio lavoro spesso mi imbarazza. Ma ho bisogno di mettermi in imbarazzo. Essere imbarazzata mi concede di ottenere soluzioni pittoriche sorprendenti. Non so esattamente in che modo ciò avvenga, ma riesce a render chiaro il mio mondo interiore.»
Pittrice statunitense poco conosciuta in Italia, Lisa Yuskavage è riuscita a sviluppare un’originale e raffinata interpretazione del nudo femminile amalgamando i suoi ritratti dentro paesaggi fiabeschi o interni rischiarati drammaticamente in cui emergono colori pastello caldi e avvolgenti. I suoi nudi, disegnati e sfumati delicatamente con affascinanti giochi di luci ed ombre, in un offuscamento inquietante dei confini, presentano immagini che lasciano all’osservatore la possibilità di spaziare liberamente con la mente in quadri privi di narrazione e che destano scandalo nei perbenisti per i temi spinti racchiusi nei suoi acquarelli, dipinti e meravigliose composizioni realizzate con gessi su carta.
Impossibile non restare travolti da quel gioco di colori che questa pittrice figurativa contemporanea, nata il 16 maggio 1962 a Philadelphia, imprime in quelle immagini criptiche di donne immerse in paesaggi immaginari o campi di colore saturo.
Molti critici l’hanno definita una femminista che ama indugiare sull’identità della donna attraverso figure consapevoli della loro schietta sensualità e, nei suoi venticinque anni di carriera artistica, inizialmente incompresa, ha da qualche anno conseguito un enorme successo, grazie all’autorevole gallerista David Zwirmer.
Figlia di un camionista e cresciuta in un quartiere operaio di Filadelfia, ha dichiarato di aver molto lottato per liberarsi dall’etichetta di ragazzina dura. Intrapresi gli studi d’arte presso la Yale University, verso la metà degli anni ’80, attraverso le sue prime opere ottiene un riconoscimento per un’immagine di nudo di una donna ritratta da dietro. Tuttavia il tema trattato le procura un periodo di depressione, misto a paura, che la induce a non dipingere per più di un anno.
È il marito a sfidarla a continuare per poter incanalare alcuni aspetti del suo temperamento ostile e scontroso e liberare così la sua vena creativa nelle tele. La reazione dell’artista è stata singolare; ha girato le sue immagini femminili verso l’osservatore, mostrando in modo schietto le donne, così come riesce a vederle, a volte volgari, sovente erotiche e talvolta angeliche e infantili, usando una tecnica rinascimentale in un’atmosfera che spesso rimanda al retrò e con un compiacimento quasi narcisista del corpo femminile.
Negli ultimi anni lo stile sognante di quest’artista è stato accolto calorosamente dai critici d’arte e dal pubblico ed una sua personale ha registrato nel 2006 il tutto esaurito ancor prima di essere stata aperta.
Adesso le sue collezioni, tra cui ricordiamo “Figure as Fiction“, “My Little Pretty“, “Presumed Innocence“, “Pop Surrealism“ e “The Nude in Contemporary Art“ sono esposte nei più prestigiosi musei statunitensi.
Il prossimo 12 settembre è prevista una sua personale molto vasta al Rose Museum della Brandeis University di Walthman, nel Massachusetts, che farà successivamente il giro dei principali musei degli Stati Uniti.
I suoi dipinti sono da qualche anno ben quotati, soprattutto quelli realizzati in grande formato.
Delle numerose critiche rivolte ai suoi quadri, spesso attuate da persone che si soffermano in modo superficiale al primo impatto, all’artista non importa nulla.
Mostra più attenzione al pensiero dello scienziato Gregory Bateson sull’arte di cui ne riporto una parte: «L’arte è la ricerca di un uomo verso la grazia, che reca con sé l’estasi di un successo parziale, ma a volte anche la sua rabbia e l’angoscia del fallimento.» E Lisa ha dichiarato che la lettura di quel pensiero l’ha resa consapevole del fatto che, per quanti sforzi possa fare per raggiungere la bellezza, ha trovato “grazia” una parola migliore da conseguire nella sua arte.
E proprio la definizione di “grazia” possiamo usare per descrivere il suo stile pittorico pastellato, che fonde armonicamente il classicismo rinascimentale e figure da pin-up forse con l’obiettivo di turbare l’osservatore senza lasciarsi intimidire dalla disapprovazione.
Il suo dipinto “Night“, realizzato nel 2000, è stato venduto all’asta Christie’s di New York, nel 2007, a 1,02 milioni di euro.
Quale messaggio si può cogliere nelle sue opere? Ovviamente la percezione di ognuno di noi di fronte ad un dipinto è soggettiva. Quando ho scoperto l’esistenza di questa pittrice mi sono tuffata nelle sue opere con entusiasmo. Mi è piaciuta molto la sua abilità stilistica e il suo indugiare sul valore del corpo, soggetto principale delle sue opere. La prevalenza dell’arancione, del verde, del giallo e del viola, colori da me amati, ha fatto sì che entrasse nella lista dei miei artisti contemporanei preferiti. I suoi nudi sono eleganti e gioiosi, sebbene in alcuni di essi si può notare una certa drammaticità sommessa che sembra abbia voglia di urlare, come si può notare nell’opera intitolata “Il monticello“.
Un’artista interessante e da approfondire.
Adesso ha iniziato anche a ritrarre uomini e tale interesse è sorto mentre stava sperimentando un metodo di pittura di Michelangelo denominato “cangiantismo” (una tecnica che mescola colori diversi per meglio evidenziare le luci e le ombre di un abito e usata nel dipingere figure spiritualmente importanti).
Eccone uno.
L’uomo ritratto, un “amico addolorato”, come si può ben notare ha un occhio chiuso e segnato da una contusione e da quello aperto si legge la sofferenza di chi distoglie lo sguardo dall’osservatore. Il quadro presenta ancora una volta la predilezione dell’artista per lo stile classico e ricorda i dipinti di Albrecht Dürer, intrisi di una profonda spiritualità.
Copiando e incollando il seguente link potete trovare altri dipinti dell’artista che noi della capanna continueremo a seguire nella sua evoluzione.
https://www.davidzwirner.com/artists/lisa-yuskavage/survey/
N.B. Le immagini sono state reperite nel web e quindi considerate di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo lacapannadelsilenzio@yahoo.it e saranno immediatamente rimosse.

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