Pensieri e immagini ( Giugno – Luglio 2024 )

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Non so se vivrò altre vite
non so se sono morta di altre morti.
So che in questa vita sono morta più volte
e sono rinata altrettante.
Non mi aggrappo a niente
non ho nessuna certezza
non possiedo nessuna verità
tranne che l’amore è l’unica cosa reale
e che un giorno morirò.
E quel vivere in questo mondo meraviglioso
nuda di tutto tranne che di amore
quel camminare scalza
senza perdere l’anima in strada
senza sapere se questo sarà il mio ultimo passo
o forse il primo da un’altra parte.
Questa benedetta incertezza
di sapermi viva qui e ora
è il più grande dei tesori
la più grande delle libertà.
Ada Luz Márquez
[ da “Questa benedetta incertezza”]
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Finché riusciremo ad amarci a vicenda da ricordarci il sentimento d’amore che abbiamo provato, potremo morire senza uscire realmente dal mondo. L’amore che si è creato resta qui. I ricordi sono ancora qui. E tu continui a vivere nei cuori di chi hai nutrito, educato o commosso su questo pianeta.
– “I miei martedì con il professore” – Mitch Albom
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[…] il tempo è fuggito tanto velocemente che l’animo non è riuscito a invecchiare. E per quanto l’orgasmo oscuro delle ore che passano si faccia ogni giorno più grande, Drogo si ostina nella illusione che l’importante sia ancora da cominciare. Giovanni aspetta paziente la sua ora che non è mai venuta, non pensa che il futuro si è terribilmente accorciato, non è più come una volta quando il tempo avvenire gli poteva sembrare un periodo immenso, una ricchezza inesauribile che non si rischiava a sperare.
Da “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati.
“Il deserto dei Tartari” è un romanzo che esplora temi esistenziali tramite la storia del tenente Giovanni Drogo, intrappolato in una routine militare monotona e banale e attendendo senza sosta qualcosa che lo liberi dal grigiore della propria vita.
Questo perenne stato di attesa riflette una condizione umana universale: l’illusione che il futuro possa portare qualcosa di straordinario e salvifico, anche quando la realtà quotidiana suggerisce il contrario.
( 📸 da Pinterest )

Tutti gli esseri feriti sono costretti alla metamorfosi.
– Franz Kafka
( 🎨Shannon Bonatakis, “Metamorphosis” via Pinterest )
Questa citazione racchiude una visione complessa della condizione umana di uno degli autori più enigmatici e influenti del XX secolo. Il dolore e la sofferenza non sono semplicemente esperienze negative, ma catalizzatori di cambiamento e trasformazione. La metamorfosi, nel contesto kafkiano, rappresenta un processo ineluttabile che avviene quando un essere umano affronta traumi o difficoltà rilevanti. Sebbene possa essere dolorosa e destabilizzante, la metamorfosi offre anche una possibilità di crescita e rinnovamento.

 

|Non è obbligatorio rispondere a tutti, non è obbligatorio parlare con chiunque, non è obbligatorio lasciarsi trascinare in conversazioni brutte. Quando hai davanti un idiota, ricordati di fare una cosa: respira. Ricordati chi sei, da dove vieni, dove stai andando. Ricordati di respirare quando la vita corre, quando hai fretta, quando gli spazi intorno sembrano diventare stretti. Respira prima di parlare, che le parole hanno un gran bisogno di aria pulita. E soprattutto concediti un lusso che oggi conoscono in pochi: il lusso del silenzio.
Il silenzio non è vuoto, ma è pieno di risposte. È solo quando riesci a tacere, evitando discussioni inutili, che mostri la tua intelligenza e la tua saggezza.
Come diceva il grande De Crescenzo: “Tacere non significa che io non abbia niente da dire, o che quello che vedo mi sta bene. Il mio tacere vuol dire: Ho capito chi sei e non vali nemmeno la mia attenzione.“|
– Roberto Vecchioni
( 📸 da Pinterest )

 

|A tutti noi è capitato di vivere dei momenti in cui ci accorgiamo che gli altri non ci capiscono più. Ma questo, lungi dall’essere un fatto negativo, è un segno della nostra emancipazione, del nostro sviluppo psicologico. Infatti, se siamo sempre compresi, vuol dire che parliamo il linguaggio degli altri, un linguaggio collettivo. Ma se il nostro atteggiamento e le nostre idee sono originali, non possiamo più essere capiti, perché esprimiamo qualcosa di nuovo. Ecco allora che nasce un senso di estraneità reciproca, per cui la nostra ricerca di una strada individuale viene considerata almeno come una “stranezza”.|
– Aldo Carotenuto
( 📸 da Pinterest )

 

[ E siamo veramente felici? Perché non ci soffermiamo mai a riflettere? Amiamo veramente questo sistema? ]
Oggi l’economia è fatta per costringere tanta gente a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose per lo più inutili, che altri potranno acquistare lavorando anch’essi a ritmi spaventosi.
E se imparassimo a vivere di piccole cose, nell’essenziale, del cibo semplice, magari imparando anche l’arte del riciclo, del baratto, acquistando anche cose usate, non ci sarebbe povertà, soprattutto ci sarebbe più ricchezza di animo, e di tempo, che è il bene più prezioso che abbiamo, per viverci le persone amate, per vivere la natura.
– Tiziano Terzani
( 📸 da Pinterest )

| Se io dovessi morire
tu devi vivere
per raccontare
la mia storia
per vendere tutte le mie cose
comprare un po’ di stoffa
e qualche filo,
per farne un aquilone
(magari bianco con una lunga coda)
in modo che un bambino,
da qualche parte a Gaza
fissando negli occhi il cielo
nell’attesa che suo padre
morto all’improvviso, senza dire addio
a nessuno
né al suo corpo
né a se stesso
veda l’aquilone, il mio
aquilone che hai fatto tu,
volare là in alto
e pensi per un attimo
che ci sia un angelo lì
a riportare amore
Se dovessi morire
che porti allora una speranza
che la mia fine sia un racconto! |
Rifaat al-Areer (1979-2023), scrittore e docente universitario palestinese, ha scritto questa poesia pochi giorni prima che un bombardamento israeliano mettesse fine alla sua vita a Khan Younis, il 7 dicembre scorso.
( Banksy, “Fighter Jet Kite” )

 

Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere”.
– Bertolt Brecht
( 📸 da Pinterest )

 

[…ed il massacro continua ]
Vorrei che i bambini non morissero
Mi piacerebbe potessero volare temporaneamente nel cielo
Fino al termine della guerra
Poi potrebbero tornare a casa sani e salvi,
e quando i genitori chiederanno loro
“Dove eravate?” loro risponderebbero
“Stavamo giocando tra le nuvole“.
Ghassan Kanafani, scrittore e poeta palestinese.
( Illustrazione da Pinterest )

Sono diventato silenzioso perché nessuno di loro poteva capire il mio discorso, è terribile rimanere in silenzio mentre hai molto da dire.
Friedrich Nietzsche
( 📸 da Pinterest )

 

L’idea che alcune vite contino meno di altre è la radice di tutto ciò che c’è di sbagliato nel mondo.
– Paul Farmer
L’orsa Kj1 è stata purtroppo abbattuta, e, dunque, come sempre accade, l’ottuso e miope antropocentrismo ha vinto. Chissà quando ci evolveremo.
Immagine reperita nel Web.

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