La maggioranza di noi ha conosciuto la figura sensibile e compassionevole del dottor Patch Adams grazie al film a lui dedicato e interpretato dall’indimenticabile Robin Williams.
Ma il medico in questione, attivamente impegnato a diffondere il messaggio di amore e di solidarietà, non ha apprezzato la pellicola realizzata nel 1998 e a tal proposito ha sottolineato più volte che il personaggio portato nel grande schermo non gli somiglia assolutamente. Inoltre, secondo Patch Adams, il film ha sminuito il suo lavoro e non ha approfondito l’aspetto più importante della sua missione sociale riducendo la sua figura a quella di un semplice medico allegro e divertente.
In un’intervista alla CNN aveva inizialmente dichiarato di essere molto contento della scelta di quell’ attore per interpretare un film su di lui: «Penso che Robin riesca a rappresentare nello stesso tempo la compassione, la generosità e l’allegria…lui era l’unico attore che volevo interpretasse me e penso abbia fatto un lavoro favoloso…»
Alla fine del film, però, ha mostrato un repentino cambiamento di opinione, affermando, senza celare la sua profonda amarezza, che «Robin Williams, per fare me, e anche in modo contestabile, ha guadagnato 21 milioni di dollari. Se fosse stato un po’ più simile al vero me, quei soldi li avrebbe donati all’ospedale che tentiamo di costruire da 40 anni. Da lui non sono arrivati neanche 10 dollari. Li avrebbe donati tutti a un ospedale libero in un Paese dove 80 milioni di persone non hanno possibilità di ottenere assistenza sanitaria».
Oggi più che mai, dopo il suicidio del grande attore che ha interpretato questa nobile figura, le parole di Patch Adams suonano molto dure. Probabilmente il medico si aspettava una donazione dall’attore e la delusione, sicuramente condivisibile, ha scatenato la violenta critica nei confronti dell’attore.
Ma chi è il vero Patch Adams, quello che a quanto pare non si rispecchia nella figura ritratta dal noto film?
Nato a Washington il 28 maggio del 1945, a causa del lavoro del padre, ufficiale dell’esercito statunitense, è costretto insieme alla famiglia a continui trasferimenti. Studente brillante, la sua vita subisce una battuta d’arresto a causa della morte improvvisa del padre, quando ha appena sedici anni. Un padre per lo più assente perché molto impegnato nel lavoro, ma che nell’ultima settimana di vita era riuscito ad avvicinarsi al figlio.
Così infatti commenta tale tragico episodio: «Non appena io e mio padre eravamo diventati amici lo persi».
Una perdita che si riflette in modo drammatico nella sua vita. Con la madre e il fratello si stabilisce in Virginia presso uno zio. Da alunno modello diviene studente indisciplinato e ribelle manifestando in tal modo il suo profondo disagio interiore. Un’ulcera mal curata, il suicidio dello zio e l’abbandono della fidanzata lo scaraventano in quell’universo sconosciuto, chiamato depressione o “protesta in grigio“.
Tenta il suicidio, ma per fortuna viene salvato in tempo. Dopo quell’episodio chiede alla madre di essere ricoverato in una clinica psichiatrica.
Il ricovero non dura a lungo e, grazie all’incontro e all’amicizia con il compagno di stanza Rudy, Patch Adams si rende conto di cosa voglia dire veramente la solitudine. I racconti dell’amico, che ha veramente patito dolori inimmaginabili e imparagonabili ai suoi, fanno sì che il tormento di Patch gli appaia improvvisamente privo di senso e futile; a differenza di Rudy, il futuro medico ha una famiglia su cui può contare.
Proprio dentro quell’ospedale comprende quello che veramente può essere utile per alleviare la sofferenza di una persona malata. Comincia ad aiutare l’amico usando delle terapie ludiche che si mostrano molto efficaci per sconfiggerne le fobie e giunge anche alla consapevolezza che i cosiddetti “pazzi” hanno solo bisogno di sentire da parte dei medici e dei familiari empatia e amore.
Lasciato l’ospedale decide di diventare medico per poter aiutare il prossimo e così s’iscrive al Medical College, in Virginia.
Non saranno anni facili per questo studente ribelle costretto a confrontarsi con un ambiente conservatore e restìo alle innovazioni.
Dopo la laurea, ottenuta nel 1971, e il matrimonio con la volontaria Linda Edquist, da cui ha avrà due figli e divorzierà nel 1998, comincia subito a lavorare all’ospedale della Georgetown University. Un’esperienza talmente soffocante che il medico la paragonerà ad un “ritorno al Medioevo“.
Decide così di adibire la sua casa ad una clinica gratuita e aperta a tutti. Con l’aiuto di alcuni volontari mette in pratica la sua teoria dell’empatia e del sorriso riuscendo in pochi anni ad aiutare migliaia di persone. E lo fa in modo totalmente gratuito; ritiene infatti che la medicina debba essere «uno scambio d’amore, non un business. L’antidoto a tutti i mali è l’umorismo».
Acquista un terreno di 128 ettari in West Virginia nel 1971 con l’obiettivo di integrare ai rimedi tradizionali anche la medicina alternativa. Raccoglie fondi per poter realizzare il suo costoso progetto, ma nonostante gli aiuti ricevuti da tutte le parti del mondo, la somma raccolta non è ancora sufficiente perché il sogno di questo medico straordinario, che basa le sue cure anche e soprattutto al modo di relazionarsi umanamente con i pazienti, possa ritenersi del tutto conseguito.
Secondo Adams, i medici dovrebbero non solamente limitarsi a curare le malattie, ma dovrebbero anche interagire affettivamente con il malato, un essere umano che si trova ad attraversare un momento difficile in cui si sente particolarmente vulnerabile.
Ovviamente il suo pensiero cozza con la medicina tradizionale occidentale anche perché il medico si oppone quasi del tutto alle medicine tradizionali, in particolar modo agli psicofarmaci. Ma questo vivace e attivo medico non si arrende e compie viaggi in tutto il mondo per diffondere la sua affascinante teoria basata su una combinazione intelligente di umorismo e divertimento.
Il suo vero nome è Hunter Doherty “Patch” (cerotto, medicazione) Adams, ma ha eliminato Hunter perché, come ha affermato in un’intervista «Hunter è un nome da ragazzo del sud e durante gli anni del movimenti per i diritti civili volevo abbandonare tutto ciò che mi ricordasse la mia appartenenza al sud».
Ogni anno organizza, insieme ad altri volontari provenienti da tutto il mondo, visite negli ospedali di diversi paesi per cercare di far riscoprire l’umorismo nei malati e nei bambini orfani. Insegna ai medici desiderosi di approfondire la sua terapia quella che considera il modo migliore per aiutare i malati. Per il dottor Adams non si cura una malattia con una semplice pillola o peggio ancora con uno psicofarmaco; infatti durante la sua missione di medico non ne ha mai prescritto uno.
A questo grande uomo che ha fatto della sua professione una vera e propria missione e che si dichiara totalmente contrario al sistema capitalistico, considerato da lui “il cancro della società“, auguro di poter presto realizzare il sogno di un grande ospedale gratuito.
Per poterlo contattare e donare qualcosa per il suo progetto, si può visitare il suo sito.
Di seguito una raccolta delle sue più significative citazioni.
Grazie di esserci, caro Patch Adams, e grazie a tutti i volontari che hanno deciso di seguirti in questo cammino.
Il punto è che per diventare medici, dobbiamo curare il paziente oltre che la malattia. Dobbiamo tuffarci nelle persone, navigare nel mare dell’umanità.
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Il vero nemico non è la morte, vogliamo combattere le malattie? Combattiamo la più terribile di tutte: l’indifferenza.
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Signore, io voglio fare il medico con tutto il mio cuore. Io volevo diventare medico per assistere il mio prossimo e per questo motivo ho perso tutto. Però così ho anche guadagnato tutto: ho condiviso le vite dei pazienti e del personale dell’ospedale, abbiamo riso insieme e pianto insieme. Questo è ciò che voglio fare nella mia vita… e Dio mi sia testimone, comunque decidiate oggi signori, guarderò ancora con fiducia il mio scopo: diventare il miglior medico che il mondo abbia mai visto. Voi avete la facoltà di impedire che io mi laurei, potete impedirmi di ottenere il titolo, il camice bianco, ma non potete controllare il mio spirito, non potete impedirmi di apprendere, non potete impedirmi di studiare. A voi la scelta: avermi come collega di lavoro, passionale, oppure avermi come voce fuori dal coro sincera e determinata, in entrambi i casi verrò forse considerato una spina, ma vi prometto una cosa: sarò una spina che non riuscirete a togliere.
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Chiedo ai pazienti di immaginare che tipo di morte vorrebbero, non perché voglio sminuire la tragicità della perdita di tutto, ma perché si trasformi in un’esperienza che può avvicinarci come famiglia. Questa è la ragione per cui sostengo la morte divertente.
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Se si cura una malattia si vince o si perde, se si cura una persona, vi garantisco che in quel caso, si vince qualunque esito abbia la terapia.
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Chiedo ai pazienti di immaginare che tipo di morte vorrebbero, non perché voglio sminuire la tragicità della perdita di tutto, ma perché si trasformi in un’esperienza che può avvicinarci come famiglia. Questa è la ragione per cui sostengo la morte divertente.
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Lo humour è un eccellente antidoto allo stress. Poiché le relazioni umane amorevoli sono così salutari per la mente, vale la pena sviluppare un lato umoristico. Ho raggiunto la conclusione che l’umorismo sia vitale per sanare i problemi dei singoli, delle comunità e delle società. Sono stato un clown di strada per trent’anni e ho tentato di rendere la mia vita stessa una vita buffa. Non nel senso in cui si usa oggi questa parola, ma nel senso originario. “Buffo” significava buono, felice, benedetto, fortunato, gentile e portatore di gioia. Indossare un naso di gomma ovunque io vada ha cambiato la mia vita.
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L’umorismo è l’antidoto per tutti i mali. Credo che il divertimento sia importante quanto l’amore. Alla fin fine, quando si chiede alla gente che cosa piaccia loro della vita, quello che conta è il divertimento che provano, che si tratti di corse di automobili, di ballare, di giardinaggio, di golf, di scrivere libri. La vita è un tale miracolo ed è così bello essere vivi che mi chiedo perché qualcuno possa sprecare un solo minuto! Il riso è la medicina migliore.
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L’essere clown è solo un espediente per avvicinare gli altri, perché sono convinto che se non cambiamo l’attuale potere del denaro e della prevaricazione sugli altri, non ci sono speranze di sopravvivenza per la nostra specie.
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Il Gesundheit non farà mai pagare per i suoi servizi medici. Per sopravvivere, il suo personale, i pazienti e gli amici cooperano per donare quello che è necessario per prosperare come ospedale-comunità. Speriamo di eliminare completamente la questione economica dall’interazione sanitaria. Questo è il cuore della nostra rivoluzione sociale: prendere il servizio più costoso in assoluto in America e concederlo gratis.
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[Patch è sul ciglio di un burrone e si rivoge a Dio] Molto bene e adesso? Che cosa vuoi da me? [si sporge verso il burrone come se volesse suicidarsi] Si potrei farlo. Lo sai anche tu che non mi fermeresti. Quindi rispondimi ti prego. Dimmi che cosa stai facendo. Va bene, analizziamo la logica. Tu crei l’uomo, l’uomo sopporta dolori ed enormi sofferenze, l’uomo alla fine muore. Avresti potuto anche lavorarci sopra un po’ di più prima di passare direttamente alla creazione. Hai riposato il settimo giorno! Potevi dedicare quel settimo giorno alla compassione. Sai che ti dico? Non ne vale la pena.
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Chiedo ai pazienti di immaginare che tipo di morte vorrebbero, non perché voglio sminuire la tragicità della perdita di tutto, ma perché si trasformi in un’esperienza che può avvicinarci come famiglia. Questa è la ragione per cui sostengo la morte divertente.
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Per tutti la vita è un ritorno a casa: commessi viaggiatori, segretari, minatori, apicoltori, mangiatori di spade, per tutti. Tutti i cuori irrequieti del mondo, cercano tutti la strada di casa. È difficile descrivere cosa provassi allora… immaginatevi di camminare in un turbine di neve senza neppure accorgervi di camminare in tondo: la pesantezza delle gambe nei cumuli, le vostre grida che scompaiono nel vento con la sensazione di essere piccoli e immensamente lontani da casa. Casa. Il dizionario la definisce sia come un luogo di origine sia come uno scopo o una destinazione… e la bufera, la bufera era tutta nella mia mente. O come dice Dante, il divino poeta: «Nel mezzo del cammin di nostra vita, | mi ritrovai per una selva oscura | ché la diritta via era smarrita.» Alla fine ho trovato la diritta via, ma nel posto più improbabile.
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Per noi guarire non è solo prescrivere medicine e terapie, ma lavorare insieme condividendo tutto in uno spirito di gioia e cooperazione.
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In Russia la maggior parte degli ospedali non ha anestetici, non hanno denaro sufficiente. Così se vi trovate tra i bambini con il cancro, alcuni di essi possono avere metastasi all’osso, che è stato definito come il più tremendo dolore un essere umano posso provare. Così una madre può stare nella stanza di un bambino che non ha mai smesso di urlare e piangere in cinque mesi… l’85% delle volte che mi sono presentato con l’aspetto di un clown hanno smesso di piangere.
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La salute si basa sulla felicità: dall’abbracciarsi e fare il pagliaccio al trovare la gioia nella famiglia e negli amici, la soddisfazione nel lavoro e l’estasi nella natura delle arti.
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[Nel 1961] Non riuscivo ad accettare che i neri non godessero di uguali diritti e vedere queste discriminazioni mi ha portato a partecipare ai movimenti di opposizione. Fui picchiato spesso per questo, finendo per ben tre volte, nel corso di un anno, in clinica psichiatrica. Fu durante il terzo ricovero che ebbi l’illuminazione: pensai che dovevo fare la rivoluzione dell’amore. Così presi due decisioni: la prima era che dovevo servire l’umanità facendo il medico, la seconda che dovevo diventare strumento di pace e giustizia.
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Il Gesundheit non farà mai pagare per i suoi servizi medici. Per sopravvivere, il suo personale, i pazienti e gli amici cooperano per donare quello che è necessario per prosperare come ospedale-comunità. Speriamo di eliminare completamente la questione economica dall’interazione sanitaria. Questo è il cuore della nostra rivoluzione sociale: prendere il servizio più costoso in assoluto in America e concederlo gratis.
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Ogni volta che trascorro del tempo con una persona che sta morendo trovo in effetti una persona che vive. Morire è il processo che inizia pochi minuti prima della morte, quando il cervello viene privato dell’ossigeno; tutto il resto è vivere.
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Semplicemente geniale:ha capito perfettamente lo stretto legame che esiste tra benessere e ambiente. La scienza senza umanità è priva di senso.
Pienamente d’accordo con il tuo punto di vista. Dovrebbero leggere i libri del dottor Adams moltissimi medici.
Un medico controcorrente!Ai medici viene insegnato il distacco dal malato e oggi prescrivono psicofarmaci come se si trattasse di caramelle.Ad una mia amica uno specialista ha dato degli psicofarmaci per curare la gastrite!Fortunatamente non ha prestato ascolto a quel medico e cura la sua gastrite con metodi naturali.Bisognerebbe ringraziare ogni giorno uomini come lui e parlarne più spesso.
Ecco il suo consiglio riguardo il primo passo che tutti dovremmo compiere per stare bene:”Non devi aspettare fino a lunedì però. Innanzi tutto cerca tu stesso di inventarti qualcosa. Cose molto semplici come stare in un angolo della strada e salutare le persone, oppure prendere in giro il tradizionale uomo d’affari con la valigetta.
E poi prendi la decisione che quello che vuoi, almeno per te stesso, è di essere quella persona nella tua società ideale. Immagino che nella tua società ideale le persone siano tutte amiche. L’amicizia universale è qualcosa che tu desideri, vero? Quindi se hai intenzione di diventare amico di tutti, di essere amichevole e socievole devi trovare un modo di farlo senza paura. E quando dico “universale” voglio dire oggi, domani, per tutta la vita, con tutta la tua famiglia, dappertutto, ovunque tu vada. Come posso avere uno strumento più potente dell’amicizia per costruire una società senza violenza? E penso che questo sia un passo, IL PASSO.”
Purtroppo sulla questione psicofarmaci il discorso è molto lungo e penso che presto lo approfondiremo, anche se già in alcuni precedenti post tale tematica è stata accennata. Il dottor Patch dovrebbe essere preso come modello da tutti i medici del mondo, soprattutto per quanto concerne il suo approccio con il paziente.
Grazie del tuo prezioso contributo, cara Marina. Bellissima citazione.